In Puglia arrivano i ristori agli olivicoltori per le perdite subite sul reddito agrario negli anni 2016 e 2017 a causa della Xylella fastidiosa. Intanto si apre un altro fronte: sul Programma di sviluppo rurale Puglia 2014-2020 le risorse possono essere integrate con fondi aggiuntivi - 30 milioni - per scorrere le graduatorie delle misure volte alla ristrutturazione e ricostruzione del potenziale produttivo distrutto dalla batteriosi.
 

Regione Puglia, versati 67 milioni di ristori

Versati nelle casse dei Comuni dei territori colpiti da Xylella fastidiosa 67 milioni di euro per indennizzare gli agricoltori che hanno subito danni dalla batteriosi. L’Agenzia regionale per l'irrigazione e la forestazione della Regione Puglia ha trasferito ai municipi competenti le somme destinate ad indennizzare i danni che gli agricoltori hanno subito per effetto dell’infezione da Xylella fastidiosa negli anni 2016 e 2017. Si tratta di contributi in conto capitale pari all’80% del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile aziendale. Lo ha comunicato ieri con una nota ufficiale Regione Puglia.

Sono 108 i Comuni cui sono trasferite le risorse prima di essere girate, finalmente, ai singoli imprenditori danneggiati. In particolare le aziende che usufruiranno di tali benefici sono 3.069 relativamente all’anno 2016 e l’importo erogato sarà di 31 milioni e 800mila euro circa. Per il 2017 le aziende interessate sono 3.155 per un importo pari a poco più di 35 milioni di euro.

“Le risorse economiche trasferite ai Comuni danno attuazione ad un importante pezzo del Piano di rigenerazione olivicola della Puglia garantendo un giusto indennizzo a tutte le imprese che, in questi anni, hanno subito danni rilevanti a causa del batterio– ha dichiarato il presidente Michele Emiliano, citando la legge 44/2019 nata dal Decreto emergenze -Si tratta di un ulteriore, fondamentale, passo verso la ricostruzione dell’agricoltura salentina ed un segnale di speranza, nonostante le difficoltà dei tempi che viviamo, per il futuro”,
 

Coldiretti, accelerare sui 30 milioni Cipe per espianti e reimpianti

E’ necessario spendere subito i 30 milioni della rimodulazione dei fondi stanziati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica destinati a migliorare redditività, competitività e sostenibilità delle aziende agricole ricadenti nei territori colpiti dalla Xylella fastidiosa, per espianti e reimpianti.
E’ quanto afferma Coldiretti Puglia che chiede una immediata accelerazione della Regione Puglia nella spesa delle risorse assegnate alle aree infette da Xylella, attraverso una decisione sancita in seno al Comitato di sorveglianza del Piano operativo agricoltura del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, che ha definitivamente dirottato 30 milioni di euro, in aggiunta al “Piano di rigenerazione olivicola della Puglia” uscito dalla legge 44/2019.

La cifra era stata già approvato con delibera Cipe n.69 del novembre 2018. E poi lo scorso 14 luglio aveva ricevuto il parere favorevole del Comitato di sorveglianza.

I 30 milioni di euro, in aggiunta ai 300 milioni del "Piano di rigenerazione olivicola della Puglia", sono destinati ad interventi attesi dal territorio salentino, di cui 27 milioni per lo scorrimento della graduatoria della sottomisura 4.1C "Sostegno per gli investimenti per la redditività, la competitività e la sostenibilità delle aziende olivicole della zona infetta relativamente alla Xylella fastidiosa" e altri 3 milioni per la 5.2 "Ricostruzione del potenziale produttivo distrutto da calamità".

La sottomisura 4.1C del Psr Puglia 2014-2020 è utile a favorire – spiega Coldiretti Puglia - la riconversione varietale e la diversificazione colturale delle produzioni agricole, ampliare l’offerta e incrementare il valore aggiunto delle imprese agricole attraverso l’integrazione orizzontale delle attività e delle produzioni, migliorare la sostenibilità ambientale delle attività produttive aziendali, incentivare l’uso di fonti energetiche rinnovabili come le biomasse, senza comunque ricorrere a coltivazioni dedicate, ottimizzare i consumi delle reti idriche aziendali.

“E’ indispensabile che si proceda con la rigenerazione vera e propria – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - con la necessaria diversificazione colturale per non condannare il Salento a una monocoltura, con il rischio che un virus alieno azzeri il patrimonio produttivo del territorio, come già avvenuto con la Xylella”.