L’olio extravergine di oliva millesimo 2020-2021 è ancora in produzione, e già le ultime stime hanno il sapore di un primo bilancio di campagna, anche se ancora suscettibili di ulteriore aggiornamento. In Campania, la produzione flette (-12%), ma meno della media nazionale secondo le previsioni di Ismea Unaprol (-30%). Mentre la più piccola produzione della Sardegna, secondo le medesime stime, cresce invece del 9%.


Campania, olio evo al -12% ma di ottima qualità

In base ad una elaborazione di Ismea – Unaprol aggiornata a metà novembre, Coldiretti e Aprol Campania stimano una produzione regionale di 13.689 tonnellate, con una variazione negativa  del 12% rispetto al 2019. La Campania produce circa il 6% dell’olio extra vergine italiano, che per la metà proviene dalla Puglia. La stima risente di diversi fattori e potrà essere aggiornata, poiché la raccolta è ancora in corso e in alcuni casi proseguirà fino a gennaio.

Infatti l’annata olivicola è stata molto particolare per ragioni climatiche, con un’abbondanza di frutti, anche grazie alla minore incidenza dei danni da mosca olearia, ma con una riduzione della resa produttiva di circa il 20%. In compenso la qualità è assolutamente eccellente.
 
In base alla distribuzione degli oliveti in Campania – spiegano Coldiretti e Aprol – è possibile stimare la produzione anche per singola provincia. Il territorio di Salerno si conferma in testa con oltre il 50% della produzione regionale per circa 8.000 tonnellate di extra vergine. Segue la provincia di Benevento che sfiora il 20% della produzione regionale con quasi 2.700 tonnellate. C’è poi Caserta, dove si produce circa il 12% regionale per quasi 1.700 tonnellate di olio. Ad un’incollatura Avellino con quasi 1.600 tonnellate prodotte.
Chiude il napoletano – prevalentemente nella penisola sorrentina – con il 3% della produzione regionale e oltre 400 tonnellate di olio.

Il valore complessivo della produzione campana 2020 sembra destinato a superare i 100 milioni di euro. La Campania possiede oltre 74mila ettari coltivati ad oliveto, di cui il 5% circa in biologico.
 

Sardegna, produzione in aumento del 9% su 2019

Cresce del 9% la produzione dell’olio evo in Sardegna rispetto all’annata del 2019, ma rimane sempre sotto del 45% rispetto alle medie produttive ordinarie dei circa 23mila ettari di oliveto, che pure contribuiscono alla produzione di olive da mensa. E’ quanto emerge, a campagna in corso, dalle nuove elaborazioni di Coldiretti Sardegna sui dati Ismea-Unaprol. 

Per il 2020 si stima una produzione di 4.760 tonnellate di olio evo rispetto ai 4.375 tonnellate del 2019. Dati leggermente superiori alle medie produttive degli ultimi anni (la media 2015-2018 è di 4.589 tonnellate), ma di gran lunga inferiori rispetto alle medie sarde che si aggirano intorno agli 8.500 tonnellate (media 2006-2010), in una annata che sarà ricordata per la altissima qualità del prodotto grazie all’ottima fioritura, a condizioni meteo non avverse e ai limitati attacchi della mosca olearia.

L’anno scorso la produzione è stata abbondante nel nord Sardegna e disastrosa nel sud. Quest’anno anche il sud sembra recuperare, eccetto Oristano dove le gelate tardive hanno lasciato un pesante segno, mentre nel centro e nord dell’isola le produzioni tengono pur essendo comunque un’annata di scarica.