E' stata avviata dalla Commissione europea la procedura per il ripristino dei dazi alle importazioni di riso proveniente dalla Cambogia e dalla Birmania (ex Myanmar). Come si legge in un comunicato di Coldiretti, salvo colpi di scena la procedura si concluderà mercoledì 16 gennaio prossimo a seguito dell'adozione del regolamento con procedura scritta per l'entrata in vigore il giorno successivo la pubblicazione.

Previsto un periodo di reintroduzione dei dazi solo sul riso indica lavorato per un periodo non superiore a tre anni, specifica la nota di Coldiretti, con un valore scalare dell'importo stesso da 175 euro a tonnellata nel 2019, 150 euro a tonnellata nel 2020 e 125 euro a tonnellata nel 2021; una proroga è possibile ove sia giustificata da particolari circostanze. La notizia dell'avvio della procedura ha visto la soddisfazione del presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, che ha sottolineato "ora occorre lavorare per estendere anche al riso non lavorato".

Anche Fabio Rolfi, assessore all'Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi della Regione Lombardia plaude all'annuncio: "Ottimo. I 1.800 produttori lombardi attendono l'approvazione definitiva, che dovrebbe avvenire nel giro di una settimana. L'importazione di riso asiatico tra il 2012 e il 2017 è aumentata esponenzialmente fino a incidere per più del 30 per cento sulle importazioni e la produzione Ue e i prezzi sono crollati del 40 per centoaggiunge Rolfi -. L'Europa finalmente riconosce, con grave ritardo, i devastanti danni economici. La vera sfida del futuro per il riso lombardo, che rappresenta oltre il 40 per cento della produzione nazionale, - ha concluso Rolfi - sarà quella relativa alla certificazione di qualità e alla promozione commerciale".