Lo si sente dire spesso: per sopravvivere in un mercato sempre più competitivo bisogna innovare. Un mantra spesso più facile a dirsi che a farsi. "Alla base di tutto c'è la curiosità e la voglia di fare", spiega ad AgroNotizie Stefano Silvi, membro del team di Res.
"Nel caso dell'aglio nero fermentato tutto è partito dall'assaggio di un prodotto sudcoreano, dove questo alimento è molto diffuso. Un po' per gioco abbiamo provato a farlo anche noi e il risultato è stato sorprendente".
E' così nato uno spin-off della cooperativa dedicato alla produzione e commercializzazione dell'aglio nero, che hanno chiamato Nero Fermento. Grazie alle competenze tecniche i ricercatori sono stati in grano di creare un fermentatore in cui l'aglio bianco riposa a condizioni di temperatura e umidità controllate, diventando alla fine del processo aglio nero.
"L'allicina, che rende difficoltosa la digestione, decade, rendendo il prodotto digeribile anche a chi ha problemi con l'aglio classico. Gli zuccheri si polimerizzano e si quintuplicano le proprietà antiossidanti, diventando quello che viene chiamato un superfood, dal sapore delicato, con note di liquirizia e di aceto balsamico", spiega Silvi.
La materia prima è l'aglio bianco di Voghiera Dop, un prodotto di eccellenza che viene ulteriormente valorizzato diventando aglio nero. Un prodotto che poi sul mercato riesce a spuntare un prezzo premium e che viene utilizzato dagli chef per le loro preparazioni, ma anche da tante famiglie.
Applicabile alla coltura dell'aglio, ma anche a quella della cipolla e della patata, è invece Tapyro. Si tratta di una attrezzatura sperimentale per il pirodiserbo. "E' una macchina che a differenza di quelle già oggi presenti sul mercato non utilizza combustibili fossili, come il Gpl, ma pellet", spiega Silvi. "Sfruttando la piro-gassificazione e la combustione di pellet o agri-pellet produciamo aria ad altissima temperatura che distrugge le infestanti".
L'idea è quella di sfruttare le biomasse spesso presenti in azienda per evitare non solo l'acquisto di combustibile fossile, ma evitare anche l'immissione in atmosfera di gas inquinanti e l'utilizzo di prodotti chimici. Per questo Res si è aggiudicata un finanziamento da parte dell'Unione europea. Il prototipo, già brevettato, potrà poi essere usato in molte altre colture (anche nel biologico) e pure nella viticoltura eroica. "Quando non si può entrare in vigna con i classici macchinari il viticoltore potrà utilizzare la versione portatile di Tapyro".
Risolvere un problema in maniera semplice e garantire reddito all'agricoltore. Questi sono i principi alla base dell'innovazione. E parlando di innovazione non potevano mancare i droni, diventati il simbolo del progresso tecnologico. WaSaDr (Water sampling drone) è un vero e proprio laboratorio di analisi dell'acqua che viene trasportato da un drone per effettuare misurazioni in luoghi altrimenti difficilmente accessibili.
"Il drone può volare sopra laghi, fiumi o bacini artificiali e grazie ad una sonda preleva dei campioni di acqua", racconta Silvi.
"Questi possono essere analizzati sul posto per determinare parametri come il ph o la salinità, oppure ricercare tracce di inquinanti. I risultati vengono inviati a terra e salvati in una scheda di memoria del drone. Ma WaSaDr può anche prelevare dei campioni di acqua, georeferenziarli, e trasportarli al punto di decollo in modo che poi possono essere analizzati in laboratorio".