Si è parlato di questo stamattina all’Expo di Milano, nella Cascina Triulza, che è stata sede di un incontro tra i consorzi di tutela campani tenutosi nel quadro delle iniziative promozionali di Regione Campania e Sviluppo Campania a favore delle imprese agricole e dei Consorzi di tutela che stanno utilizzando il marchio QR Code Campania Sicura, il sistema di tracciabilità degli alimenti che la Campania ha varato in risposta al fenomeno Terra dei Fuochi.
Corrado Martinangelo, della segreteria politica del ministro Maurizio Martina, a margine dell’incontro ha riferito ad AgroNotizie ”La Campania può contare su prodotti a denominazione di origine ad elevato potere salutistico, un vero paniere della salute. Tutti i prodotti a denominazione hanno pregi spesso poco conosciuti e non a caso il Mipaaf ha in via di definizione con la Gdo un protocollo d’intesa per la promozione nelle grandi catene di tutti i prodotti Dop e Igp, puntando su un grande piano di comunicazione. Ingenti risorse saranno stanziate per favorire la conoscenza da parte del pubblico delle Dop e delle Igp italiane all’interno degli store e dei punti vendita della Gdo.”
Il presidente del Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano Dop, Tommaso Romano, ha parlato dell’importanza raggiunta dalla coltivazione a seguito del riconoscimento: 121 ettari coltivati e circa 80mila quintali di prodotto trasformato, una realtà piccola nel quadro del pomodoro da industria, ma di assoluta qualità e che combatte quotidianamente con la contraffazione internazionale, l'Italian Sounding, tema sul quale si è poi intrattenuto l’avvocato Luca Forni. Eppure il San Marzano, con il suo elevato contenuto di Licopene, potente antiossidante, è un prodotto unico, per il quale i tentativi di imitazione, anche su questo versante, non si contano.
Meno imitata, almeno per ora, la Melannurca Campana Igp. Il presidente del Consorzio di Tutela, Giuseppe Giaccio, nell’annunciare nuove iniziative volte a favorire la cooperazione tra gli agricoltori che possiedono meleti certificati, ma che non marchiano ancora le mele, ha rilanciato le iniziative legate alla immissione al mercato di prodotti nutraceutici ottenibili con le mele annurche. Senza contare la possibilità di diversificare sul mercato la produzione con l’aiuto della trasformazione di qualità, legata alla produzione di marmellate e liquori.
In videoconferenza, il professor Giancarlo Tenore, del Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, ha ricordato come la messa a punto dei prodotti anticolesterolo e anticalvizie, ottenibili da mela annurca è ormai una realtà che inizierà ad offrire alternative economiche interessanti agli agricoltori per i pomi sottomisura rispetto ai calibri di mercato sin dalla prossima campagna, ormai imminente.