"Comprendo le difficoltà del negoziato, ma dico francamente che si poteva fare di più e di meglio - ribadisce Sicolo -. E' mancata soprattutto la capacità di mettere sul campo delle opzioni politiche e delle scelte chiare a favore dell'economia agricola. Si è anteposto un metodo clientelare, con una sterile contabilità tra il dare e l'avere, senza una visione per il presente per il futuro a favore del made in Italy".
La delusione del Cno è legata in particolare alle decisioni sul sostegno specifico e sull'entità di aiuti accoppiati riservati all'olivicoltura, settore al quale sono riservati 70 milioni di euro circa, con tre diverse misure, di cui un premio di base per le tre regioni italiane dove la coltura dell'olivo occupa più del 25% della superficie agricola utilizzata; un supplemento per gli oliveti delle stesse regioni che sono in pendenza per oltre il 7,5% e, infine, una dotazione di 13 milioni di euro per la produzione di olio di qualità.
"L'incentivo all'olio extra vergine di qualità è una richiesta espressamente avanzata dal Cno - ricorda il presidente Sicolo -. Per il resto però devo purtroppo segnalare come per i produttori olivicoli le scelte sono come una partita di giro, nel senso che si recupera parzialmente con l'accoppiato ciò che si perde con il taglio dell’11% sul disaccoppiato, senza considerare i gravi danni provocati dalla convergenza interna. Ecco perché ripeto - afferma Sicolo -, sono mancate il coraggio e la lungimiranza nelle scelte".
Ora però, secondo il Cno, si deve guardare avanti e correggere il tiro con le decisioni politiche che dovranno essere ancora prese:“Ministro Martina non sono queste le risposte che i produttori olivicoli si aspettavano. Forte è la delusione dopo le sue prime affermazioni che delineavano ben altre scelte. Si parla di innovazione ma si pratica la vecchia e inefficace politica degli aiuti a pioggia, discriminando nei fatti il Meridione a vantaggio del Nord” ha affermato amareggiato il presidente Sicolo.
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