Nuovo colpo di scena nell'infinita saga del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti: il Decreto Ministeriale 126 del 24 aprile 2014 sposta al 30 giugno il pagamento del contributo annuale ed esclude definitivamente dall'obbligo di adesione al Sistri le imprese con meno di 10 dipendenti.

Il nuovo provvedimento d'urgenza, primo decreto attuativo del DL 101/2013 convertito nella Legge 125/2013, a firma del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, giunge a pochi giorni dalla scadenza del 30 aprile, data di presentazione del prospetto sui rifiuti Mud da parte di alcuni operatori - tra cui le imprese agricole per quanto riguarda la 'comunicazione rifiuti speciali'.

In definitiva, permane l’obbligo di adesione al Sistema di gestione elettronica dei rifiuti per le sole imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi con più di 10 dipendenti, cui vanno aggiunte tutte le imprese che trattano i rifiuti urbani della regione Campania.

Una semplificazione che, secondo quanto dichiarato dal ministro Galletti, pur mantenendo saldi gli obiettivi del Sistri di lotta alle ecomafie difesa dell'ambiente, risponde alle richieste ritenute lecite dei 'piccoli produttori' che pur esonerati dal Sistema, dovranno comunque continuare a compilare le normali dichiarazioni ambientali.

Per quanto riguarda il comparto agricolo, il DM 126 stabilisce che sono esclusi dal Sistri i produttori di rifiuti derivanti da attività agricole e agroindustriali con meno di 10 dipendenti e, indipendentemente dal numero dei dipendenti, gli enti e le imprese di cui all'articolo 2135 del Codice civile che conferiscono i propri rifiuti nell'ambito dei circuiti organizzati di raccolta.
In poche parole, sono escluse tutte le imprese agricole che conferiscono i rifiuti prodotti nei circuiti di raccolta organizzati.

Grande la soddisfazione del comparto che vede nel provvedimento un importante riconoscimento delle peculiarità di un sistema virtuoso, quale quello agricolo, legato a circuiti organizzati di raccolta.
Deluso, al contrario, il comparto agromeccanico che, ancora una volta, si vede escluso dai provvedimenti di semplificazione nonostante, molto spesso, i rifiuti prodotti siano identici a quelli prodotti delle imprese agricole. 

Sono dunque queste le ultime novutà dal fronte Sistri. Ma cerchiamo di mettere in fila gli eventi che le hanno precedute.
 
Come da Decreto ministeriale del 20 marzo 2013 emanato dal ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, il sistema Sistri di tracciabilità dei rifiuti è operativo dal 1 ottobre 2013 per le imprese con più di 10 dipendenti e dal 3 marzo 2014 per quelle con meno di 10 dipendenti.

Una manciata di mesi dopo, il 31 agosto 2013, viene emanato il Decreto legge 101 recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni, poi convertito nella legge 125 il 30 ottobre 2013, con cui viene stabilito che "restano esclusi dall’obbligo di iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali, gli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del Codice civile, produttori iniziali di rifiuti, per il trasporto dei propri rifiuti effettuato all'interno del territorio provinciale o regionale dove ha sede l'impresa". 
Un provvedimento apprezzato dal comparto agricolo che lascia però l'amaro in bocca al comparto agromeccanico 'dimenticato' dal provvedimento.

A fine 2013, è la volta del Decreto Legge 150 del 30 dicembre 2013, noto come 'Milleproroghe 2014' approvato senza modifiche in via definitiva il 26 febbraio 2014 che per effetto dell'articolo 10 aggiunge il comma 3-bis  e prolunga fino al primo gennaio 2015 il periodo di 'convivenza' della tracciabilità elettronica e cartacea per i rifiuti pericolosi. Rimangono in essere, fino a tale data, le sole sanzioni afferenti alla tracciabilità cartacea nella quale rientrano il formulario di identificazione, il registro di carico e scarico e il Mud.
Una proroga che riguarda, dunque, non l'entrata in vigore del sistema ma la moratoria sulle sanzioni e prolunga la validità del sistema cartaceo.