Ultime tappe del 2011 negli Stati Uniti per 'I.O.O.% alta qualità italiana', il primo consorzio della filiera agricola tutta italiana costituito da Unaprol, al quale aderiscono il Consorzio Unapol e l’Associazione dei frantoiani Aifo/For.
Le iniziative di Washington e New York rientrano tra le tappe di un articolato progetto di promozione cofinanziato nell’ambito del primo contratto di filiera per l’olio extra vergine di oliva italiano sottoscritto tra il Consorzio olivicolo italiano e il Mipaaf che si avvale, della collaborazione strategica di Veronafiere cui è affidata, l’organizzazione delle attività di promozione sui mercati dei Paesi nuovi consumatori.
La scelta degli USA è obbligata. Nello stato continente si importano mediamente più di 180mila tonnellate di oli di oliva vergini ogni anno. Queste in aggiunta ad altri oli di categoria inferiore movimentano un mercato che sfiora un miliardo di dollari. Più di 305 milioni gli abitanti che oggi consumano ancora poco meno di un litro a testa di olio extra vergine di oliva all’anno ma proprio per questo rappresentano una grande opportunità per le imprese dell’alta qualità, perché il mercato statunitense presenta notevoli potenzialità di crescita. L’Italia rappresenta il primo paese fornitore e detiene una quota di mercato pari a circa il 53% con un controvalore superiore ai 500 milioni di dollari.
I dati sono emersi nel corso del seminario tenuto a New York da Unaprol presso la International Culinary School di Brodway a Manhattan sulle proprietà del vero olio extra vergine di oliva I.O.O.% di alta qualità italiana, cui hanno partecipato chef, studenti di corsi di cucina, giornalisti specializzati e buyer.
© AgroNotizie - riproduzione riservata