Le adulterazioni alimentari continuano ad essere un reato: la legge che lo prevede non è affatto stata abrogata.
Lo hanno precisato i ministeri della Salute e della Semplificazione normativa, circa l'allarme lanciato dal magistrato Raffaele Guariniello, secondo il quale la legge 283/1962 che prevedeva tale reato era caduta sotto la mannaia del cosiddetto "Taglia leggi".
La disposizione di semplificazione, fanno notare i due ministeri, non ha effetto sui testi unici e siccome la legge 283/1962 interviene a modificare alcuni articoli proprio di un testo unico (articoli 242, 243, 247, 250 e 262 del testo unico delle leggi sanitarie, approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265) ne consegue che anch'essa resta in vigore.
Guariniello manifesta forti dubbi circa la vigenza della legge
Raffaele Guariniello, magistrato della Procura della Repubblica di Torino, conferma i propri forti dubbi circa la vigenza della legge 283/62 che dispone le sanzioni per le adulterazioni alimentari. "Ne ho parlato poco fa - ha detto Guariniello - con il ministro della Salute Fazio, il quale è pienamente consapevole del problema ed intende farsene carico, probabilmente con un emendamento al Milleproroghe".
"Il fatto che il decreto taglia leggi non intervenga sui testi unici, infatti, non è - secondo Guariniello - direttamente applicabile al provvedimento in questione, in quanto esso non è in sè un testo unico, ma ne è soltanto una modifica. La parola 'Testo unico' - dice - compare in epigrafe alla legge, ma non ne è la denominazione".
"Oltretutto - prosegue il magistrato - c'è una sentenza della Corte di Cassazione (la 12572 del 31 marzo 2010) che conferma l'effetto abrogativo del "Taglia leggi" sulla 283/62. E come si sa - afferma Guariniello - il Parlamento fa le leggi, ma la Cassazione le interpreta. Già adesso - spiega ancora - alcuni procedimenti sono bloccati perché gli avvocati hanno sostenuto la tesi che la legge sia stata abrogata e alcuni giudici, sulla base della sentenza della Cassazione, ne convengono. Istruire un processo - fa presente il magistrato - 'costa tempo e denaro', non è possibile farlo se su di essi pende una simile spada di Damocle".
"Ma c'è di più: l'articolo 6 della legge 283/62, quello che prevede le sanzioni, è stato interamente sostituito dalla legge 441/1963 e in quest'ultima la parola 'Testo unico' non compare mai, per cui è sicuramente stata abrogata dal 'Taglia leggi'. Cosa succede dunque delle sanzioni penali? E' evidente - conclude Guariniello - che è necessaria una norma di interpretazione autentica".
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Fonte: Agrapress