Nonostante negli ultimi anni stiamo assistendo a delle stagioni sempre più "stravolte" dal punto di vista climatico, inevitabilmente in ogni annata si arriva in quel periodo in cui le temperature medie si alzano oltre i 10 C°. Ciò può avvenire più o meno precocemente, a seconda dell'andamento climatico stagionale. Durante questo periodo si registra una rapida e vigorosa ripresa dell'attività linfatica della vite e, contestualmente, si verificano delle mutazioni nella fisiologia della pianta che determinano l'emissione di liquido dai vasi xilematici a livello dei tagli di potatura: è il cosiddetto "pianto" della vite. Le piccole gocce che si formano, composte da minerali, zucchero e acidi, segnalano all'agricoltore che ormai la primavera è inequivocabilmente alle porte e la fase di germogliamento sta per ripartire dopo il lungo periodo di riposo vegetativo.
Una fase che sembra quasi evocativa, ma ancora più importante sotto il profilo agronomico perché presuppone la necessità di riprendere un lavoro già avviato in post raccolta, quando gli interventi erano finalizzati al nutrimento delle gemme e all'accumulo di sostanze di riserva, in maniera tale da arrivare in questo momento con buone dotazioni nutritive.
Quali sono le reali necessità nutrizionali durante questa fase?
Durante la fase del "pianto" gli interventi nutrizionali contribuiscono a raggiungere target agronomici quali:
- uniformità della risposta vegetativa alla ripartenza;
- migliore rimobilitazione delle sostanze di riserva accumulate quali zuccheri, amminoacidi ecc.;
- fioritura omogenea e buona allegagione;
- protezione dell'impianto da eventuali ritorni di freddo o gelate tardive.
Proprio per questi motivi è fondamentale considerare la concimazione autunnale e quella primaverile come complementari e dunque progettarle insieme per non eccedere le unità fertilizzanti previste annualmente dal piano di concimazione aziendale.
Gli interventi consigliati da Cifo per uniformare la risposta vegetativa e mobilitare le sostanze di riserva
Subito dopo il "pianto" è ormai consolidato il protocollo che prevede l'impiego in sinergia per via fogliare delle specialità di casa Cifo: Sinerveg e Calcisan Green. L'intervento è mirato al conseguimento di target quali:
- il conseguimento di una rapida ed uniforme ripartenza con effetto "booster";
- una migliore lignificazione dei tralci;
- una buona uniformità di germogliamento.
La dose consigliata di Sinerveg è di 3 litri/ettaro mentre per il Calcisan Green è pari a 5 litri/ettaro.
Sinerveg è un biostimolante di origine naturale consentito in agricoltura biologica e impiegato per via fogliare, ottenuto tramite uno speciale processo industriale che permette di garantire la naturale integrità funzionale degli estratti lignocellulosici di cui è costituito. Il prodotto è stato formulato con lo scopo di fornire una forte spinta al metabolismo della pianta permettendo di mantenere la massima efficienza fogliare e metabolica.
Calcisan Green è una specialità utilizzata per via fogliare costituita da calcio, magnesio e Macrocystis integrifolia, un'alga gigante che rende il formulato estremamente attivo e performante. Oltre ad apportare specifici nutrienti, è in grado di "complessare" naturalmente i mesoelementi di cui è arricchito attraverso specifici polisaccaridi (alginati) contenuti. Questa particolare caratteristica consente un migliore assorbimento e traslocazione dei nutritivi all'interno dei tessuti vegetali favorendo la sintesi delle protopectine cellulari, costituenti basilari delle lamelle mediane nelle pareti delle cellule.
(Fonte: Cifo)
Come intervenire in caso di eventuali ritorni di freddo?
Dalla fase di "grappoli separati" gli interventi sono orientati ad incrementare la resistenza delle piante alle basse temperature, ritorni di freddo improvvisi, a favorire il regolare sviluppo dei grappoli e dei bottoni fiorali. La specialità ideale da impiegare in queste fasi fino all'allegagione è Macys BC 28 ad un dosaggio consigliato di 2-4 litri/ettaro. Un vero e proprio "succo" costituito al 100% dall'alga gigante Macrocystis Integrifolia, la cui caratteristica distintiva è caratterizzata proprio dal metodo di estrazione conservativo e dalla varietà delle componenti contenute: promotori di crescita naturali, betaine, laminarine, acido alginico, vitamine e nutrienti minerali mantengono intatte tutte le caratteristiche e le concentrazioni della materia prima di partenza. Proprio per tali caratteristiche il prodotto garantisce un equilibrio nella risposta sia a livello radicale che a livello della vegetazione epigea.
(Fonte: Cifo)
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Fonte: Cifo