Coldiretti Puglia sottolinea in particolare quanto siano numerose le infezioni da Xylella registrate a Fasano e Ostuni, dove teme possano verificarsi ritardi nelle misure di espianto degli olivi infetti e tale da determinare una situazione di vulnerabilità proprio dell'area cuscinetto.
Intanto, dal 29 maggio scorso, data d'inizio ufficiale del monitoraggio 2020 delle piante da parte dell'Agenzia regionale per l'irrigazione e la forestazione della Regione Puglia, sono stati otto i rilevamenti effettuati che alla prova di saggio hanno dato esito positivo alla Xylella fastidiosa e che sono stati pubblicati sul sito web Emergenza Xylella. Tutti riguardano piante di olivo localizzate nei comuni di Locorotondo (cinque), Fasano (due) e Francavilla Fontana (uno), tutte in zona di contenimento dell'area infetta.
Ma va detto che sono state numerose le prove di saggio positive pervenute sulla base delle ultime rilevazioni del monitoraggio 2019. In realtà tra il 6 ed il 27 maggio scorsi i rilevamenti erano già di fatto iniziati, e ben 28 avevano dato esito positivo alla prova di saggio per la Xylella: 23 a Locorotondo, due a Ostuni, due a Crispiano e uno a Francavilla Fontana.
"La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere - lamenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - che cammina ad una velocità impressionante, considerato che in sei anni il danno del patrimonio olivetato ha superato 1,6 miliardi di euro".
"Continua a mancare una strategia condivisa e univoca tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia e ridare speranza di futuro ai territori che hanno perso l'intero patrimonio olivicolo e paesaggistico", conclude Muraglia.