Il contenimento delle chiome, peraltro, contribuisce a ridurre gli oneri dovuti alla potatura, come pure conforma il frutteto in modo più facile da gestire e trattare. Tale risultato può essere ottenuto riducendo la lunghezza degli internodi dei nuovi germogli e influendo sulla formazione precoce dei germogli laterali. In tali processi intervengono le gibberelline, inibendo la produzione delle quali è quindi possibile mettere un adeguato freno allo sviluppo troppo rigoglioso della chioma delle piante.
Fmc offre in tal senso Ragtime 250, un regolatore di crescita registrato su melo, pero, pesco, nettarine e susino. A base di paclobutrazolo, è formulato come sospensione concentrata e può essere applicato sia tramite irrigazioni al terreno (drupacee), sia per via fogliare (pomacee).
Nel primo caso si possono utilizzare gli impianti di fertirrigazione, adottando una dose di 800 ml/ha di formulato. Nel secondo caso la dose scende a 200 ml/ha. Entrambe le modalità presentano vantaggi che vanno ovviamente valutati in funzione dell'organizzazione aziendale specifica.
In caso si adottino le applicazioni tramite fertirrigazione, queste vanno iniziate a partire dallo stadio di gemma invernale, proseguendo poi fino a bottoni rosa, avendo l'avvertenza di inumidire prima il terreno con un'irrigazione leggera per saturarlo in prossimità dei gocciolatori.
Per le applicazioni fogliari si possono invece effettuare al massimo quattro applicazioni, utilizzando volumi di acqua da 500 a mille litri per ettaro e un intervallo fra i trattamenti di sette giorni. Su melo è opportuno aprire in post-allegagione, mentre su pero è bene partire due settimane dopo la fase di caduta petali.
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