Cambiano le norme sulla commercializzazione degli agrofarmaci ed il Conaf, Consiglio dell'ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali, è presente per dare il proprio contributo qualificato, concreto e attuale.

Proprio in questi giorni, infatti, la legge comunitaria 2009 è stata licenziata definitivamente dal Senato, con l'articolo 41 che conferisce delega al governo per modificare il DPR 290/01 (che istituisce tra l'altro il 'quaderno di campagna' per i trattamenti e le operazioni colturali) ed adottare un nuovo regolamento in materia di produzione e commercio di prodotti fitosanitari.

Il Conaf si rende quindi disponibile a fornire il proprio contributo alla definizione delle norme che regoleranno in futuro l'utilizzo e la distribuzione degli agrofarmaci con l'obiettivo della tutela della salute umana e dell'ambiente in merito all'applicazione della direttiva comunitaria sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, sulla quale da mesi è in corso un dibattito pubblico.

Questo è anche il tema centrale dell'8° Convegno nazionale Fitofarmaci e Ambiente, organizzato dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), conclusosi a Roma il 13 maggio. "Il Conaf – ha ribadito Enrico Antignati, coordinatore del Dipartimento agricoltura, sviluppo sostenibile ed energie rinnovabili del Conaf – sostiene che il sistema proposto basato sul binomio 'prescrizione agrofarmaci e agrofarmacie' garantirebbe l'adempimento agli obblighi previsti (dal Regolamento CE 1185/2009) relativo alle statistiche sui pesticidi. Infatti la conseguente necessaria presenza del dottore agronomo sia in fase di utilizzo in campo, che in fase di vendita dell'agrofarmaco unitamente all'implementazione di un sistema informativo per la trasmissione telematica dei dati, garantirebbe la creazione di un flusso continuo di informazioni sull'utilizzo e sull'immissione in commercio degli agrofarmaci".

E secondo quanto è emerso al convegno Ispra, gli enti preposti alla rilevazione di dati e alla produzione di statistiche relative agli agrofarmaci hanno evidenziato che esistono criticità nell'attuale sistema di monitoraggio e successiva implementazione del sistema di controlli. "Alla base – ha sottolineato Antignati – ci deve essere quindi un processo decisionale virtuoso che si conclude con la prescrizione obbligatoria dell'agrofarmaco. Il ricorso all'uso di agrofarmaci dovrebbe essere 'autorizzato' in forma scritta da quel consulente, in possesso di specifica competenza in campo fitoiatrico nonché del requisito della terzietà, che ha supportato l'utilizzatore professionale nel processo decisionale".

Secondo il Conaf l'utilizzatore professionale in futuro, provvisto dell'apposito 'patentino', potrà acquistare gli agrofarmaci esclusivamente presso le agrofarmacie, dietro presentazione della ricetta prescritta dal dottore agronomo o forestale.