Agrofarmaci, scadenze estive

In Italia le tre settimane comprese tra la fine di Luglio e Ferragosto sono tradizionalmente dedicate alle ferie, agli incendi boschivi, alle leggi impopolari e alle scadenze comunitarie.

A parte gli scherzi, proprio in questa pausa estiva sono numerose le scadenze che gli addetti alla filiera degli agrofarmaci dovranno rispettare per evitare di trovare amare sorprese al ritorno dalle meritate ferie.

Luglio: occhio all'Imidacloprid

I detentori delle autorizzazioni di prodotti fitosanitari contenenti Imidacloprid dovranno dimostrare di avere l'accesso al dossier del celebre (non solo per la moria delle api) principio attivo, la cui iscrizione nell'Annex 1 della direttiva 91/414 entrerà in vigore il successivo primo agosto. Nonostante l'approvazione comunitaria dell'insetticida sia stata tutt'altro che una passeggiata, sono diversi i produttori alternativi al principale notificante che, vista l'estrema importanza del prodotto per l'agricoltura italiana ed europea e le conseguenti buone prospettive economiche, si sono gettati nell'arena supportando molti degli agrofarmaci approvati nella Riunione plenaria della Commissione Fitoiatrica, tenutasi a Roma lo scorso 9 giugno. La concentrazione di domande di autorizzazione che sono andate in valutazione proprio a ridosso della scadenza comunitaria ha una causa precisa: sono tutte domande presentate almeno “dieci anni e un giorno” dopo la concessione della prima registrazione in Italia, avvenuta nel luglio del 1996 per la formulazione con utilizzo in concia e nel successivo novembre 1996 per il prodotto per i trattamenti fogliari.

Puntuali come un orologio svizzero, i “genericisti” italiani hanno presentato domanda nella prima data utile per usufruire delle considerevoli agevolazioni in materia di documentazione che le autorità Italiane concedono per prodotti contenenti sostanze attive autorizzate nel Belpaese da almeno dieci anni. Paradossalmente le iniziali difficoltà che l'Imidacloprid ha incontrato nell'ottenere la registrazione in Italia (la richiesta di documentazione aggiuntiva da parte della Commissione Fitoiatrica ne ritardò l'approvazione di alcuni mesi) hanno di conseguenza rallentato anche l'arrivo dei generici, che si presenteranno sul mercato italiano solo dopo l'entrata in vigore dell'autorizzazione comunitaria, incontrando ostacoli che solo un anno prima non ci sarebbero stati. I produttori alternativi dovranno infatti, oltre a dimostrare l'equivalenza delle sostanze attive, cosa che ormai sono di ordinaria amministrazione per i produttori indiani e cinesi, disporre o dimostrare di avere accesso a tutti gli studi “protetti”, cosa tutt'altro che ordinaria, specialmente con gli insetticidi, notoriamente meno affini ai parametri comunitari di sicurezza umana e ambientale.

Con provvedimento senza precedenti, le autorizzazioni appena approvate nella sessione di Giugno verranno “congelate” sino a quando non verrà dimostrata la conformità delle sostanze attive dei produttori alternativi ai criteri di iscrizione in allegato 1 dell'Imidacloprid (equivalenza e completezza del dossier), procedura che gli stati membri dovranno terminare entro gennaio 2010.

Per dovere di cronaca riportiamo che le medesime scadenze valgono anche per gli erbicidi Aclonifen e Metazaclor che hanno l'unica colpa di essere stati iscritti assieme al più noto insetticida.

Agosto: 84 sostanze attive in annex 1. Riuscirete a mantenerle tutte?

Ottantaquattro (60 se accorpiamo i 25 feromoni sotto l'unica dicitura “feromoni di lepidotteri a catena lineare”) sostanze attive sono state iscritte nell'allegato 1 della direttiva 91/414 in diversi provvedimenti. Per tutti questi principi attivi (4 fungicidi, 6 erbicidi, 4 insetticidi, 30 attrattivi, 1 battericida, 4 fitoregolatori, 13 repellenti, 1 rodenticida e 21 prodotti polivalenti) l'entrata in vigore dell'autorizzazione comunitaria è fissata per il primo settembre 2009.

Entro la fine del mese precedente (Agosto 2009) scadrà quindi il termine per regolarizzare i formulati che contengono le sostanze citate, pena la revoca delle relative registrazioni. I titolari delle autorizzazioni dovranno infatti dimostrarne la conformità alla direttiva di iscrizione mediante presentazione del dossier della sostanza attiva o della relativa lettera di accesso rilasciata dal titolare degli studi. Fortunatamente molte di queste sostanze attive (quasi tutte della quarta lista di revisione) non sono mai state autorizzate in Italia e “fanno solo numero”. Tra i principi attivi più conosciuti ricordiamo i fungicidi Cymoxanil, Tebuconazole e Triadimenol, gli erbicidi Metamitron (anche se la notevole riduzione dei campi coltivati a barbabietola da zucchero ne ha ridotto molto l'utilizzo), Clorsulfuron (la prima solfonilurea autorizzata in Italia, già citata in un nostro recente articolo) e Sulcotrione, l'insetticida Piretro (più correttamente Piretrine), i fitoregolatori Gibberelline e Acido gibberellico, oltre a una lunga lista di feromoni. Quella di Agosto 2009 è la scadenza più “affollata” della storia recente della direttiva 91/414, seguita a diverse lunghezze da quella di dicembre 2008 (41 principi attivi), dicembre 2004 (15) e settembre 2007 (13).

Nella tabella sottostante il dettaglio delle ottantaquattro/sessanta sostanze attive citate.