Chi si accinge a raccogliere gli ultimi frutti rimasti, ha già le idee chiare su come sia andata la produzione e su quali strategie mettere in atto la prossima stagione per evitare cali produttivi. Le continue piogge e le temperature primaverili nettamente al di sotto della media stagionale hanno, infatti, causato non pochi problemi di allegagione e di malattie. E chi si è ritrovato, alla fine, a fare i conti con il monosporascus (collasso delle piante alla fine del ciclo) ne sa qualcosa. Quest’anno era quindi necessario, sia in serra che in pieno campo, adottare una strategia di nutrizione che non solo fornisse alle piante gli elementi nutritivi fondamentali per la crescita e la produzione. Era necessario favorire uno sviluppo equilibrato delle piante di melone, tale da ridurre l’esposizione ai rischi ambientali ed ai conseguenti stress fisiologici che si sono verificati.
Chi ha adottato una soluzione a base dei concimi Ilsa è riuscito ad ottenere il massimo anche quest’anno, in termini sia di quantità che di qualità.
La strategia Ilsa per il melone prevede l’integrazione tra concimazione solida al suolo, fertirrigazione e applicazioni fogliari.
In pre-trapianto (per reintegrare la fertilità di base del terreno) si interviene con Fertil o Gradualfos, composti da Agrogel®, la gelatina idrolizzata per uso agricolo, di produzione esclusiva Ilsa. Le caratteristiche uniche di questa matrice permettono di garantire l’apporto di azoto e degli altri elementi in maniera costante ed equilibrata, fino alla raccolta. Ciò grazie alla natura proteica di Agrogel®, che cede i nutrienti in funzione dell’attività naturale di mineralizzazione da parte della microflora utile del suolo.
Gli interventi “in manichetta”, invece, prevedono l’impiego di Ilsactive Start (nelle fasi iniziali), Ilsadrip Forte (durante lo sviluppo vegetativo) e Ilsactive Finale (alla fine, per apportare anche potassio).
A ciò si aggiungono interventi fogliari con i prodotti della linea Ilsamin, quali Ilsamin Ca, Ilsamin CaMg, Ilsamin B, a base di Gelamin®, gelatina idrolizzata fluida per uso agricolo. Questa particolare matrice liquida permette di fornire al melone, oltre agli elementi nutritivi specifici per ciascuna fase fenologica, anche amminoacidi che svolgono un ruolo di stimolo del metabolismo. Il processo di idrolisi enzimatica (e non chimica) che porta all’ottenimento di Gelamin®, consente la totale integrità e funzionalità degli amminoacidi in essa contenuti. Stessa cosa riguarda Glucos K, attivatore della maturazione, a base di potassio complessato con zuccheri fosforilati, completamente di origine vegetale ma ottenuto sempre da idrolisi enzimatica.
Infine, e su questo si sono concentrate le prove sperimentali e dimostrative di Ilsa in questa stagione, un contributo fondamentale per innalzare la percentuale di frutti commercializzabili è fornito da IlsaC-on, biostimolante e induttore di resistenza di origine vegetale ottenuto anch’esso da idrolisi enzimatica. Applicato per via fogliare e a basse dosi, IlsaC-on consente una migliore allegagione ed una pezzatura maggiore e più uniforme dei meloni. Le specifiche molecole biostimolanti di cui è composto, tra tutti il triacontanolo, permettono di elevare anche il contenuto zuccherino dei frutti.
Una prova in serra su Honey Moon, svolta ad Ostiglia (Mn) presso l’azienda Longhi, ha fornito indicazioni univoche sull’effetto di IlsaC-on, a confronto con un testimone concimato alla stessa maniera, ma senza l’applicazione del prodotto per via fogliare. Quattro applicazioni fogliari con IlsaC-on, ogni 15 giorni e a partire da 20 giorni dopo il trapianto, hanno incrementato la percentuale di frutti nelle classi di pezzatura più alte (e commercializzabili) ed il grado brix dei meloni, come risulta dalla tabella seguente.
IlsaC-on è stato impiegato alla dose di 0,5 Kg/1.000 m2, in miscela con altri prodotti usati generalmente per la concimazione fogliare o la difesa, grazie alla assoluta miscibilità con qualsiasi formulato (anche agrofarmaco), il che permette di non incidere ulteriormente sui costi di produzione. Le quattro applicazioni con IlsaC-on hanno favorito l’aumento del grado zuccherino di oltre 1 °brix e della distribuzione percentuale di frutti nelle classi di peso maggiormente commercializzabili. Tutto ciò, insieme ad una percentuale di scarto (frutti spaccati o danneggiati) molto più bassa, ha consentito un guadagno nettamente più alto.
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Fonte: Ilsa