L'irrigazione a goccia è oggi una delle soluzioni più diffuse e apprezzate per un uso efficiente dell’acqua in agricoltura. In grado di assicurare rese elevate anche in condizioni climatiche avverse, è ormai un pilastro per chi punta a una gestione sostenibile delle colture.

 

Tuttavia, molte aziende agricole stanno riscontrando un problema spesso invisibile a prima vista: la progressiva perdita di efficienza degli impianti che porta nel tempo a una riduzione delle rese. Spesso il motivo è la manutenzione inadeguata.

 

"Nella nostra esperienza in campo, vediamo che i sistemi di irrigazione a goccia troppo spesso non perdono prestazioni a causa dell’età ma per mancanza di attenzione - spiega Paolo Piola, Sales director Italy, Central and Northern Europe di Rivulis. Spesso i segnali sono lievi - una variazione di pressione, un gocciolatore ostruito - ma, se ignorati, possono avere un impatto significativo sulle rese. La manutenzione non è un costo, ma una protezione dell’investimento. Non è un compito accessorio, ma è la vera assicurazione per far fruttare l’investimento fatto nell’impianto".

 

Manutenzione dell'impianto? Ecco le 10 pratiche fondamentali

Per aiutare gli agricoltori a mantenere costante la resa e prolungare la vita degli impianti, Rivulis ha individuato 10 tipi di intervento:

  • eseguire controlli regolari e interventi mirati: l’irrigazione a goccia è una tecnologia molto efficiente, ma non è autonoma. Verificare periodicamente lo stato di ali gocciolanti, gocciolatori e filtri permette di prevenire cali di pressione, ostruzioni e perdite invisibili che, nel tempo, possono compromettere il funzionamento e aumentare i costi del sistema;
  • monitorare la filtrazione, il primo scudo contro l’occlusione dei gocciolatori. Controllare regolarmente ogni tipo di filtro (a graniglia, a dischi, a rete o idrociclone) consente di difendere l’omogeneità di distribuzione;

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  • controllare la pressione: cambiamenti, anche minimi, nella pressione del sistema rispetto alle specifiche iniziali possono rivelare ostruzioni o perdite, permettendo di intervenire prima che sia troppo tardi;
  • monitorare la portata: un calo della portata spesso passa inosservato fino a quando non si notano i danni sulla produttività, un aumento della portata può invece indicare una perdita;
  • lavare le ali gocciolanti: anche l’acqua pulita può accumulare limo e alghe. Lavaggi regolari con sufficiente velocità dell’acqua (almeno 0,5 metri al secondo nei collettori e 0,3 metri al secondo nelle ali gocciolanti) sono essenziali;
  • eseguire trattamenti chimici: trattamenti con acidi e ossidanti (come cloro o perossido) aiutano a mantenere pulito l’interno delle tubature in un'ottica di prevenzione, ma vanno eseguiti in sicurezza con dosaggi corretti e materiali compatibili;
  • prevenire l’occlusione dei gocciolatori a causa di crescita delle radici, danni da insetti o roditori e precipitazioni saline con prodotti specifici;
  • gestire bene la fertirrigazione: è cruciale prestare attenzione alla scelta di fertilizzanti che non danneggino i gocciolatori e al timing di iniezione;
  • controllare lo stato della fonte idrica e della pompa con regolarità: la qualità dell’acqua e il funzionamento della pompa determinano la salute dell’intero impianto;

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  • monitorare la salinità: il sale si accumula con ogni intervento irriguo, serve una strategia di lisciviazione per evitarne l’accumulo nella zona radicale e salvaguardare le rese.