"La scelta di dare vita ad un evento espositivo a New Delhi si è rivelata vincente, - ha commentato Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma, nel corso della conferenza stampa - perché il mercato indiano è cresciuto in modo esponenziale in questi anni e Agrimach funziona come elemento catalizzatore non soltanto per le aziende italiane, ma per tutte le case costruttrici che hanno come interesse il mercato indiano".
L’evento fieristico indiano, organizzato da FederUnacoma e Ficci, prevede un’esposizione statica di macchine e attrezzature ed un’area esterna dedicata alle dimostrazioni dei macchinari al lavoro. L'edizione 2015 ha visto la partecipazione di 430 industrie espositrici e i visitatori, provenienti da tutti gli Stati dell’India e da paesi della regione asiatica come Pakistan, Iran, Myanmar, Sri Lanka, Vietnam, Cambogia e Tailandia, sono stati oltre 38mila.
Edizione 2013 di Eima Agrimach
Questa manifestazione biennale è un punto di riferimento non soltanto per il subcontinente, ma anche per tutti i paesi del Far East, che puntano sullo sviluppo dell’economia primaria e che registrano incrementi record nella domanda di macchine agricole.
"Il processo di meccanizzazione dell’agricoltura indiana e dei paesi dell’Estremo Oriente - ha esposto Jasmeet Singh, direttore aggiunto della Ficci - deve avvenire in modo organico, prevedendo eventi espositivi in cui siano visibili i macchinari, le innovazioni tecnologiche e le iniziative divulgative come le prove in campo".
A sinistra Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma, a destra Jasmeet Singh, direttore aggiunto di Ficci
(Fonte foto: © FederUnacoma)
"Per questa ragione, - ha proseguito Singh durante la conferenza stampa - in parallelo con l’evento di Eima Agrimach, abbiamo varato un ampio programma di giornate dimostrative e di esperienze sperimentali in vari stati indiani con il ministero dell’Agricoltura, con le organizzazioni agricole e con gli istituti universitari e di ricerca presenti in alcuni paesi chiave per l’agricoltura del subcontinente".
Fluttazioni del mercato nel Far East
Il mercato mondiale della meccanica agraria si sta concentrando nell'Estremo Oriente. Dopo il formidabile exploit di India e Cina - che negli ultimi anni si sono affermati come i maggiori mercati in termini di trattrici vendute con oltre 600mila unità medie in India e 400mila unità medie in Cina - nuovi Stati emergono in questa ampia regione del mondo.
I dati relativi alle importazioni di macchine agricole, elaborati da Nomisma sulla base delle rilevazioni Gtis, evidenziano tassi di crescita importanti proprio per i paesi del Far East.
Incrementi nelle importazioni di trattrici
Nella classifica mondiale dei mercati che registrano i maggiori incrementi nell'import di trattrici nel periodo dal 2010 al 2015, ai primi sette posti si trovano cinque Stati dell’Estremo Oriente: Myanmar, Filippine, India, Vietnam e Cambogia.
Un momento della conferenza stampa avvenuta in occasione del Sima 2017
(Fonte foto: © Cristiano Spadoni - AgroNotizie)
Nel dettaglio, sempre secondo i dati Nomisma, il Vietnam ha visto crescere le importazioni di trattori più del 400 per cento, raggiungendo nel 2015 i 124 milioni di dollari. Nello stesso periodo anche le Filippine hanno segnato un incremento pari al 580 per cento con valore di 41 milioni di dollari, mentre l'import della Cambogia è cresciuto del 300 per cento con un valore pari a 38 milioni di dollari.
Sale la domanda delle macchine operatrici
Per quanto riguarda la classifica mondiale delle importazioni di macchine agricole operatrici, i primi quattro posti sono occupati, in ordine, da Myanmar, Cambogia, Filippine e Vietnam.
Il Myanmar guida la classifica del "top performer" a livello mondiale con incrementi nei 6 anni pari all’860 per cento, con un valore nel 2015 di 194 milioni di dollari, mentre la Cambogia, con un incremento del 210 per cento nei 6 anni, ha raggiunto, nello stesso anno, un valore pari a 101 milioni di dollari. Anche le Filippine, con un +190 per cento e un valore dell’import di 274 milioni di dollari nel 2015, hanno aumentato il loro import e il Vietnam, con un incremento del +128 per cento, ha fatturato un valore di 600 milioni di dollari nello stesso anno.