Novità importanti sulla questione dei trattori stretti sono giunte ieri pomeriggio al termine della giornata inaugurale di Agrilevante, a Bari, nel corso del seminario dal titolo “Trattori stretti, tema tecnico e politico” promosso dalla Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma, e che ha visto come relatori Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma, e Gianluca Cristoni (Cia) in rappresentanza del Copa-Cogeca (associazione europea delle organizzazioni professionali agricole).

Durante lo svolgimento del seminario – finalizzato a fornire aggiornamenti sulla normativa per le emissioni dei trattori e delle altre macchine non stradali – è stata data infatti notizia dell’esito del primo incontro, a Bruxelles, delle tre istituzioni comunitarie - Commissione europea, Consiglio dell’Unione europea e Parlamento europeo - tenute ad approvare in via definitiva i provvedimenti in materia appunto di emissioni.

La Commissione europea, preso atto della posizione del Consiglio e soprattutto delle proposte di modifica del regolamento votate il 15 settembre scorso dal Parlamento - leggi articolo, ha stabilito, su richiesta dell’europarlamentare Elisabetta Gardini, relatrice sull’intera questione delle macchine non-stradali, di accogliere le richieste dei costruttori di una normativa ad hoc.
Verrà, quindi, presentata una "road map" per arrivare dall'attuale fase della normativa sulle emissioni, direttamente alla Fase V.

Questi ultimi sviluppi sono promettenti per le nostre industrie - ha commentato Massimo Goldoni - perché riconoscono le esigenze specifiche dei costruttori di trattori specializzati, macchine sulle quali non possono essere applicati i voluminosi dispositivi antinquinamento che la Commissione europea, nella proposta iniziale di Regolamento, aveva previsto in modo indistinto per tutte le macchine non stradali. Sono certo che il nuovo testo – ha aggiunto Goldoni – disporrà anche una tempistica più ragionevole per consentire alle industrie costruttrici di sviluppare soluzioni tecnologiche che non debbano stravolgere l’attuale struttura e la funzionalità delle macchine”.

Come spiegato dal presidente FedeUnacoma in conferenza stampa, la tempistica cui puntano le case costruttrici è quella di un "intervallo" tra una fase e l'altra, pari, nella migliore delle ipotesi, a 2 anni ma, comunque, non inferiore a 18 mesi.
"Solo così, infatti - ha spiegato Goldoni -, è possibile per le case costruttrici seguire le tempistiche necessarie e fisiologiche per l'immissione sul mercato di nuovi modelli".

La questione dei trattori stretti è seguita con grande attenzione dai produttori agricoli - ha aggiunto Gianluca Cristoni - perché le lavorazioni nei filari e nei vigneti possono essere fatte solo con macchine estremamente compatte, e non certo con mezzi resi più grandi e ingombranti proprio da una rigida applicazione della norma”.

Piena sintonia, dunque, tra costruttori di trattori e produttori agricoli, testimoniata anche dall’interesse che sta suscitando nel pubblico la mostra dal titolo “Trattori stretti, un’eccellenza italiana”, allestita proprio nell’ambito di Agrilevante, nella quale sette esemplari di macchine per vigneto e frutteto prodotte da importanti case costruttrici italiane - agrilevante_2009 collocate all’interno di una scenografia che riproduce i filari di vite con tendoni protettivi tipici degli impianti presenti nel Mezzogiorno - vengono esposte per evidenziare le dimensioni e le funzioni specifiche che queste macchine debbono mantenere per operare efficacemente.