Sostenibilità, Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), riforma della Pac. Questi gli elementi chiave del convegno online "Le sfide della filiera olivicolo-olearia", promosso e organizzato dalla Filiera olivicola olearia italiana (Fooi), l'organizzazione interprofessionale dell'olio d'oliva e delle olive da tavola.
 
Obiettivo dell'appuntamento è analizzare gli aspetti della filiera in un mercato in evoluzione che richiede un'elevata capacità progettuale e la definizione di una politica interprofessionale di qualità soprattutto per valorizzare e aumentare le performance della produzione nazionale.

"La sostenibilità ambientale è un elemento centrale per il rilancio del settore olivicolo - ha osservato il presidente di Fooi, Paolo Mariani - siamo pronti a collaborare sinergicamente a tutti i livelli per valorizzare il settore e offrire il giusto riconoscimento all'impegno e alle ambizioni della filiera".

Secondo il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera Filippo Gallinella "la nuova Pac è una sfida per l'agricoltura e l'olivicoltura italiana: la sostenibilità deve essere la priorità del futuro, perché è un concetto, una visione apprezzata dai consumatori nazionali e internazionali. Occorre quindi smettere di lamentarsi e rimboccarsi le maniche".
Il via libera da parte dell'Ecofin al Pnrr italiano - sostiene Dario Stefàno, presidente della Commissione Politiche Ue di Palazzo Madama - "apre la strada a occasioni di crescita collettiva che ora sono a portata di mano e che possiamo cogliere associando alla riconosciuta qualità che caratterizza le produzioni del made in Italy anche una quantità di nuove risorse e strumenti come quelli offerti dalla digitalizzazione".

Il settore - viene raccontato - ha grandi potenzialità se si pensa in particolare ad alcuni punti di forza, come la biodiversità e le denominazioni d'origine. Aspetti che senz'altro hanno un peso importante sui mercati internazionali, tanto che secondo l'Istituto del commercio estero 4mila delle 7mila aziende che sono interessate dalle iniziative di Ice appartengono all'agroalimentare. Anche se su questo fronte non mancano i rischi - viene spiegato dall'Ispettorato per il contrasto alle frodi del ministero delle Politiche agricole - specie quelli legati alla falsificazione che per il settore specifico può significare spacciare per esempio olio estero per olio verde nostrano.