In Corteva Agriscience, lo spirito di adattamento e la capacità di innovazione hanno permesso di affrontare l’emergenza coronavirus mantenendo gli obiettivi aziendali, gli impegni con i clienti e garantendo salute e sicurezza dei dipendenti. Non hanno infatti mai interrotto l’attività né l’area vendite, né gli impianti produttivi, come quelli di Mozzanica (Bg), nella zona più colpita di Italia con 11.600 positivi al Covid-19 al 28 aprile, e quello di Sissa (Pr). Uno sforzo importante a garanzia dell’approvvigionamento della filiera agroalimentare italiana.

Per il personale della sede Corporate di Cremona e per tutte le altre aree aziendali, piena operatività in smart-working. Nonostante le difficoltà, grazie al fortissimo spirito di squadra è stato realizzato un record di produzione, esempio che incarna i valori di Corteva, in particolare l'importanza di prendersi cura delle persone e di proteggerle, continuando a lavorare in modo sicuro.
 

Massima attenzione fin da gennaio

Da fine gennaio Corteva ha creato un team dedicato che segue da vicino l’impatto globale del nuovo coronavirus noto come Covid-19. Oltre alle azioni per informare e proteggere la salute e la sicurezza dei dipendenti, la società sta apportando le modifiche necessarie per mantenere la continuità aziendale e supportare in modo continuo e sicuro i clienti.

Il team interno di Corteva, il "Pandemic & infectious disease planning team", garantisce prontezza ad agire nel caso di epidemie, pandemie e malattie infettive, lavorando per ridurre al minimo l'impatto su dipendenti e clienti.

Negli stabilimenti di Sissa (Parma), la proattività è stata la chiave che ha permesso di arginare la diffusione dell’epidemia. Da fine gennaio sono scattati protocolli di sicurezza e di protezione, sia per i dipendenti sia per i clienti, ben prima che le restrizioni governative lo imponessero, provvedendo immediatamente a fare scorte di dispositivi di igiene e protezione, come termoscan, disinfettanti e mascherine. È stata ulteriormente aumentata la frequenza di pulizia e la disinfezione delle stanze, in particolare nelle aree comuni, come la mensa e i servizi per lavoratori e autisti che arrivano anche dall'estero. Indispensabile infine la diffusa azione informativa su tutti i dipendenti, dando istruzioni chiare sugli standard da adottare in termini d’igiene. Sono stati realizzati anche video tutorial per supportare agricoltori e clienti a distanza, non potendoli raggiungere fisicamente.

A febbraio le misure già adottate sono state ulteriormente rafforzate, fornendo tutte le indicazioni a dipendenti, appaltatori, visitatori e autisti. Inoltre, in caso di “contatti indiretti” con il virus è scattata la quarantena cautelativa.

 I dipendenti di Corteva sono stati costantemente aggiornati e istruiti per affrontare al meglio l'epidemia
I dipendenti di Corteva sono stati costantemente aggiornati e istruiti per affrontare al meglio l'epidemia

Nell’impianto produttivo di Mozzanica, in provincia di Bergamo, epicentro del Covid-19, è stato subito promosso il lavoro a distanza, anticipando quelle che sarebbero state le direttive del Governo nella definizione e nella successiva estensione delle misure straordinarie. Questa misura è stata molto apprezzata dal personale, con il management che è rimasto costantemente al fianco dello staff, con incontri virtuali via webcam, per informarli, rassicurarli, combattendo tutti uniti contro un nemico comune. Parallelamente, Corteva ha continuato a comunicare con clienti e fornitori esterni in modo tempestivo e puntuale, sempre da remoto, garantendo supporto e assistenza.

Anche nell’area sales, le criticità sono state anticipate e risolte, mettendo al primo posto la salute e la sicurezza dei dipendenti e della catena di distribuzione. Il Covid-19 ha infatti sorpreso l’Italia proprio nel periodo di massima attività per le vendite, la stagione delle semine. Nonostante ciò, la capillare rete di agenti e distributori dislocati in tutto il territorio italiano è stata sempre operativa, da remoto, con i clienti che non sono mai stati lasciati soli. Le spedizioni sono state organizzate su vari turni per evitare assembramenti, con tutti i dispositivi di protezione e sicurezza.

Anche il rapporto con il territorio e la società civile è stato curato al meglio, donando forniture e materiali che possono essere utilizzati da professionisti che lavorano per curare e prevenire la diffusione di Covid-19. Già ai primi di marzo sono stati donati 20mila euro per l’acquisto di materiali sanitari per l’Ospedale di Cremona, città sede di Corteva in Italia, altri 10mila euro all’ospedale di Parma e infine ulteriori 10mila euro anche al nosocomio di Bergamo, in serie difficoltà e in prima linea nella gestione dell’emergenza Covid-19.

Quest’anno, Corteva donerà a livello globale più di un milione e mezzo di dollari alle organizzazioni globali per la sicurezza alimentare di tutto il mondo che stanno aiutando in questo periodo difficile. Anche i dipendenti di Corteva sono stati incoraggiati a fare donazioni a banche alimentari e altre organizzazioni.