All’origine del crollo dei prezzi le alte temperature in serra che da un lato hanno accelerato la maturazione di frutta, ortaggi e verdure, con la conseguenza che sui mercati si è riversata una grande quantità di prodotti, mentre dall’altro hanno fortemente limitato il consumo di prodotti tipicamente invernali. Al momento l’assessore Bandiera sta tentando di avviare un dialogo con la grande distribuzione organizzata, finalizzato a favorire l’assorbimento delle eccedenze in modo da contenere la caduta dei prezzi e ulteriori sviluppi sono attesi nelle prossime ore, mentre promette più controlli sui prodotti concorrenti in entrata.
Contemporaneamente Distretto agrumi Sicilia, Confagricoltura e Cia hanno rilanciato l’allarme per il comparto agrumario colpito dalla siccità ed in attesa dei ristori, oltre che sottoposto alla concorrenza internazionale.
Bandiera: "Intese con Gdo e più controlli sui prodotti esteri"
Sulla crisi dei prodotti orticoli, soprattutto quelli prodotti in serra nella provincia di Ragusa, alimentata dal caldo, secondo l’analisi dell’assessorato all'Agricoltura, “si somma l’import di frutta e verdura, a basso costo, proveniente da altri paesi. Il problema interessa un po’ tutti i prodotti ortofrutticoli del periodo, dalle melanzane e cetrioli che si vendono all’origine a 15 - 20 centesimi al chilogrammo, ai carciofi e molte altre ancora".“Raccolto il grido d’allarme, stiamo agendo su due fronti paralleli – spiega Bandiera in una nota - Da un lato attraverso la grande distribuzione, con la quale abbiamo immediatamente avviato un’interlocuzione, al fine di trovare un'intesa che possa stimolare i consumi e limitare la stagnazione del mercato che si registra post feste natalizie, dall’altro alzando il livello di attenzione e dei controlli sui prodotti in entrata”.
Sos al sindacato dei lavoratori
Il Distretto agrumi di Sicilia, con Cia e Confagricoltura, chiede ai sindacati regionali di categoria Cgil, Cisl e Uil di interessarsi immediatamente e attivare una interlocuzione politica su scala regionale e nazionale al fine di ottenere provvedimenti che consentano di far valere la condizione di insularità del territorio siciliano e permettano di abbassare i costi della logistica, dell'energia e quelli del lavoro, per ciò che concerne gli oneri sociali.“I danni causati da una prolungatissima siccità – spiega Federica Argentati, presidente del Distretto agrumi di Sicilia – insieme con un costo degli oneri sociali sul lavoro divenuto insostenibile rispetto ai principali e agguerritissimi competitor esteri ed una normativa che non ci tutela neanche sul fronte delle barriere fitosanitarie rispetto ai prodotti importati dall'estero, stanno mettendo in ginocchio l'intero comparto, dalla produzione alla commercializzazione”.
“Bisogna fare presto – aggiunge Argentati - e trovare urgentemente delle soluzioni, perché in queste condizioni non è più possibile una gestione economicamente redditizia delle imprese della filiera agrumicola. Chiediamo ai tre principali sindacati regionali di farsi carico di questo grido di allarme che viene da tutta la filiera agrumicola, un comparto che, se messo in grado di competere, può rappresentare un valore aggiunto per tutta la nostra economia”.