Lo ha reso noto nelle scorse ore il Distretto agrumi di Sicilia con una nota per la stampa.
E Federica Argentati, presidente del Distretto, afferma: "Le aziende del territorio siciliano hanno accolto l'invito a divenire maggiormente protagoniste del percorso che abbiamo portato avanti in questi anni. Hanno raccolto la sfida di fare massa critica e partecipare in maniera attiva a un Distretto che rispetto al passato è più forte e potrà essere più incisivo".
La società consortile "Distretto produttivo degli agrumi di Sicilia" ha deliberato un aumento del capitale sociale e il contemporaneo ingresso di 38 aziende della filiera agrumicola siciliana che vanno ad aggiungersi a quelle già socie, per un totale di 54 soggetti tra aziende di produzione singole ed associate, commercializzazione, trasformazione, logistica ed imballaggi con sede in varie parti della Sicilia.
In particolare hanno sottoscritto la quota: diciannove aziende di produzione, dieci organizzazioni di produttori e sei cooperative agricole (che aggregano nell'insieme moltissime aziende), sei aziende di commercializzazione, quattro di trasformazione, una di imballaggi, una di macchinari agricoli, una di logistica, accompagnate da tutti i Consorzi di tutela delle produzioni di qualità - Arancia di Ribera Dop, Limone di Siracusa Dop, Limone Interdonato Dop, Arancia rossa di Sicilia Igp - e dalle associazioni che hanno chiesto il riconoscimento (Mandarino tardivo di Ciaculli e Limone dell'Etna).
"L'obiettivo resta valorizzare al meglio la produzione agrumicola siciliana - sottolinea la Argentati - permettere alle imprese, alle Op, ai Consorzi di tutela, alle organizzazioni di categoria e agli entri pubblici e di ricerca di fare davvero squadra, ognuno nel rispetto delle rispettive mission e prerogative".
"Abbiamo dato vita al nuovo Distretto così come pensavamo giusto che fosse strutturato, con le aziende della filiera non solo sottoscrittrici del patto, ma anche socie del Distretto" aggiunge Federica Argentati.
"Il nuovo Distretto è uno strumento, nell'insieme, davvero rappresentativo della filiera agrumicola siciliana, mai realizzato in Sicilia in questi termini. Adesso faremo un preciso monitoraggio delle superfici, dei fatturati e delle specificità che costituiscono il Distretto agrumi di Sicilia".
Almeno fino al prossimo anno non potranno entrare nuove aziende nella società consortile, mentre i soggetti "partner" possono ancora sottoscrivere il patto di sviluppo. Intanto si procederà alla presentazione dell'istanza di riconoscimento all'assessorato Attività produttive della regione.