Massimo Salvagnin è un entusiasta della prima ora: "Il nostro obiettivo - ha affermato - è massimizzare le rese, i prezzi dei prodotti non si possono influenzare. Vogliamo la massima qualità per tentare di avere un riconoscimento di prezzo e la massima resa".
A Lagosanto (Ferrara) la società agricola Porto Felloni ha 460 ettari di terreno che coltiva prevalentemente a mais. Pomodoro, grano, piselli e fagiolini, soia sono distribuiti su 160 ha circa. Ogni coltivazione è gestita ad agricoltura di precisione in tutte le sue fasi.
A fine anni '90, i Salvagnin hanno iniziato a raccogliere mappe di produzione per quanto riguarda il mais: "Tutta la zona è di recente bonifica ed eravamo consapevoli della disomogeneità del campo. Ci sono zone sabbiose, zone argillose, l'agricoltura di precisione ci aiuta. Con le mappe di resa abbiamo capito dove sono i problemi".
Dopo le mappe era necessario dotarsi di macchinari a rateo variabile e dal momento che in Italia si era ancora agli albori di questa disciplina sono stati modificati i macchinari già in loro possesso. Ora gestiscono a rateo variabile semine, irrigazione, concimazione e distribuzione di fitofarmaci.
E' lo stesso Salvagnin a occuparsi di redigere le mappe di prescrizione sulla base di quelle di produzione e incrociando i dati con le analisi dei terreni che ogni tre o quattro anni fa fare sulla base di campioni.
"Quattro anni fa abbiamo mappato il suolo. Tutta la nostra azienda è mappata, in pratica conosciamo la tessitura del suolo, la sua composizione, in tre diversi strati, fin dove arrivano le radici".
Il terreno è anche dotato di sonde Sentek per tenere monitorata l'umidità in modo da apportare acqua solo in caso di necessità.
I risultati sono soddisfacenti tanto che i Salvagnin continuano a implementare ogni nuova tecnologia e l'anno prossimo si doteranno anche di un drone: "I risultati? E' difficile dare dei numeri precisi - ha continuato Massimo Salvagnin - noi sappiamo che, salvo la siccità, ogni anno aumentiamo le rese e le nostre sono rese importanti. Poi abbiamo grossi risparmi per quanto riguarda il consumo di diserbi, concimi e fitofarmaci. Circa un 8-10% di risparmio annuo per questi input. Ci sono vantaggi agronomici non indifferenti da tenere presente".