“E' in atto un sistema di campionamento notevolissimo - ha detto Silletti - per accertare giorno per giorno nuovi focolai, gli ultimi a Torchiarolo, San Pietro Vernotico e Cellino San Marco in provincia di Brindisi".
Silletti ha anche spiegato meglio come funzioneranno gli indennizzi previsti dal Piano, quelli destinati a tutti i proprietari di piante di ulivo da abbattere che non siano imprenditori agricoli e agli imprenditori agricoli che non rientrano nello standard del Fondo di solidarietà, che pagherà solo le aziende che abbiano ricevuto dalla Xylella fastidiosa un danno superiore al 30% della produzione lorda vendibile ottenuta in media nelle ultime tre annate.
Come si ricorderà, la Protezione civile nazionale aveva già annunciato un indennizzo massimo di 15mila euro ad azienda, al quale si può arrivare per somma: per ogni olivo abbattuto saranno liquidate somme oscillanti dai 98 ai 146 euro, in base al valore dell'albero, e la somma non potrà essere superiore a 15mila euro. Una sorta di contributo "de minimis".
La stima del valore delle piante è stata fatta calcolando la produzione lorda vendibile per i prossimi 20 anni. E' questo uno dei punti più importanti del nuovo piano anti Xylella del commissario Silletti, approvato lo scorso 29 settembre dalla protezione civile e presentato venerdì scorso nel corso di una conferenza stampa.
"I proprietari di ulivi - ha spiegato Giuseppe Blasi, capo dipartimento ministero delle Politiche agricole - possono accedere a un contributo se eseguono l'ordinanza di abbattimento volontario degli alberi, le cui notifiche sono partite oggi. Eseguire l'ordinanza di spontanea volontà - ha continuato - significa o eseguire direttamente l'abbattimento, oppure chiedere l'intervento del commissario rispettando i termini dell'ordinanza stessa”.
Secondo Blasi “Inizia una fase di dialogo con il soggetto interessato che prevede la possibilità di erogare questo indennizzo che è commisurato al valore dell'albero, stimato da un soggetto pubblico. Al momento - ha precisato - la stima è stata fatta solo sull'ulivo che è una pianta su cui abbiamo la maggiore emergenza".
Tornando a parlare del piano, Silletti ha chiarito che questa volta le misure sono più semplici, più comprensibili rispetto al vecchio Piano. Intanto "Ha stabilito delle priorità molto alte all'interno sia dei focolai nella provincia di Brindisi, sia nella zona di contenimento dei 20 chilometri a nord della provincia di Lecce. Sono misure - ha spiegato - prioritarie richieste dalla Comunità europea, dal decreto del ministro Martina e dalla comunità scientifica, perché ormai è attestato che la Xylella fastidiosa, in quanto batterio da quarantena, deve essere trattato come tale. Penso - ha sottolineato - che tutti si debbano fare carico di questa minaccia".