“Caviro, da sostenibilità a economia circolare: nuova vita per il mondo del vino” è il nome della tavola rotonda tenutasi questa mattina a Expo, a riguardo del tema molto importante della trasformazione dello scarto in risorsa, nell'ambito dello sviluppo di un'economia circolare. E' il caso del Gruppo Caviro, una realtà all'avanguarda sotto questo punto di vista, che aggrega 12mila viticoltori, per un fatturato di 314 milioni di euro.

Il gruppo lavora su meccanismi virtuosi in almeno quattro ambiti diversi, come l'estrazione di polifenoli dai vinaccioli, enocianina e acido tartarico, l'autosufficienza energetica, lo sfruttamento delle rinnovabili e il recupero delle acque e la creazione di compost, anche per le colture biologiche.

Nel convegno il direttore generale di Caviro Sergio Dagnino ha aperto i lavori spiegando gli investimenti di Caviro negli ultimi sei anni, facendo poi un accenno sulla vendemmia 2015, una delle migliori degli ultimi anni.

Abbiamo realizzato investimenti per un valore complessivo di 100 milioni di euro, che ci hanno permesso di ottenere un continuo miglioramento delle nostre performance in termini di qualità e rispetto dell'ambiente - ha detto Dagnino - L'impegno in materia di ecosostenibilità ci accompagna sin dalle origini, basti pensare che il nostro Gruppo recupera il 30% delle acque e risparmia 50mila tonnellate sul packaging ed imballaggi grazie all'utilizzo di brick e vetro leggero”.

Carlo Dalmonte, presidente di Caviro, ha invece spiegato i dettagli del modello di economia circolare. “Tutti gli scarti vengono sfruttati per energia rinnovabile: dalle fecce produciamo biogas per energia elettrica e termica, mentre dalle vinacce produciamo energia termica ed elettrica attraverso la combustione controllata e con le migliori tecnologie di trattamento delle emissioni. A questo si aggiunge l'autosufficienza energetica totale rinnovabile degli impianti di Caviro, contribuendo efficacemente alla riduzione degli effetti dei gas serra”.

Dall'analisi delle performance ambientali, si evince che Caviro Distillerie recupera, ad oggi, ben il 99,9% dei rifiuti prodotti, inviando allo smaltimento solo lo 0,1%.
Il modello di economia circolare consente di recuperare gran parte degli scarti per produrre valore – ha concluso Dalmonte – ci permette di ammortizzare parte del costo, arrivando sul mercato con un prodotto di qualità e con prezzi in linea con le aspettative del consumatore”.

La strategie legate a politiche green, come quelle di Caviro, trovano interesse anche da parte di chi acquista. “La sensibilità sull'argomento è destinata ad aumentare – ha precisato Virgilio Romano, director cliente service di Iri – i consumi includeranno sempre più valenze sociali e ambientali che chiameranno i consumatori a scelte più attente e a un uso più responsabile dei prodotti”.

Infine, Barbara Degani, sottosegretario all'Ambiente, ha ribadito l'impegno del ministero per favorire l'impegno delle imprese verso lo sviluppo di un'economia circolare.
Stiamo lavorando su due fronti – ha sottolineato Degani – da una parte sulla base di accordi volontari con le aziende che dimostrano come ci sia una nuova sensibilità su questo tema e dall'altra attraverso politiche di defiscalizzazione che agevolino le realtà che già applicano l'economia circolare”.

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