Oltre 2,3 miliardi di euro di spesa pubblica e 1,2 miliardi di Fondi Feasr da spendere entro il 31 dicembre per evitare il disimpegno automatico. E' questa la disponibilità finanziaria totale delle regioni italiane ancora per quanto riguarda la vecchia programmazione Pac 2007-2013 al 31 agosto 2015. Numeri da capogiro, che vede le regioni del centronord più avanti rispetto a quelle del sud fanalino di coda.

Concentrando l'analisi sul Centro Nord, andiamo a vedere la situazione regione per regione. La più virtuosa è la Regione Veneto, con un rischio di disimpegno automatico appena del 2,20%, con 22,9 milioni ancora in cassa, di cui 10,5 di fondi Feasr. Al secondo posto c'è la provincia di Bolzano, con soli 13,5 milioni di spesa, dei quali 6 milioni di quota Feasr, con un rischio di disimpegno automatico del 4,11%.

Sul gradino più basso del podio c'è la Lombardia, con 46,6 milioni di euro di fondi da spendere, di cui 21,4 di quota Feasr, per un rischio di disimpegno automatico del 4,54%. Molto positiva la situazione dell'altra provincia di Trento, che ha in giacenza 16,2 milioni di euro, di cui 6,3 di Feasr, per una percentuale di disimpegno automatico del 5,84%.

Segue l'Emilia Romagna, con 73,7 milioni ancora da spendere, di cui oltre 33 di fondi Feasr e un disimpegno automatico del 6,37%. Scalando la classifica c'è poi la Liguria, che fino al 31 dicembre potrà ancora spendere 25,4 milioni di euro, di cui oltre 10 di quota Psr, e un rischio di disimpegno dell'8,77%. Segue la Toscana, con un 9,11% di rischio di disimpegno automatico, visti i 79 milioni di euro ancora da spendere, di cui 35,4 di quota Feasr.

Andando in territorio di doppia cifra per la percentuale di disimpegno automatico, torviamo con l'11,05% il Piemonte, che in termini assoluti ha ancora in giacenza 107,6 milioni di euro da poter spendere, di cui 48,8 di fondi Feasr. Si continua con il Lazio, con 94 milioni di euro ancora disponibili, di cui ne fanno parte 42,7 della quota comunitaria, per un rischio di disimpegno automatico del 13,56%.

Leggermente peggiore la situazione del Molise, con un 14,31% di possibile disimpegno automatico, in virtù dei 29,5 milioni di euro ancora inutilizzati, di cui 13,2 di Feasr. Segue l'Umbria con un possibile disimpegno automatico del 15,02% e ancora 118 milioni di euro fermi, di cui 53 di fondi Feasr. Un esempio ancora meno virtuoso è il Friuli Venezia Giulia, con ancora 41,3 milioni di euro in cassa, di cui 18,6 milioni di quota di fondi comunitari, con un possibile disimpegno del 15,57%.

In Valle d'Aosta ci sono ancora 19,8 milioni di euro utili, di cui 8,9 milioni, per un rischio di disimpegno del 16,02%. In fondo alla classifica troviamo le Marche, con il 17,97% di possibile disimpegno automatico e oltre 86 milioni di euro ancora non spesi, e la maglia nera Abruzzo, che si avvicina quasi al 20%, esattamente il 19,58% per quanto riguarda la situazione di disimpegno automatico.

Gli abruzzesi hanno ancora liquidi oltre 83 milioni di euro da poter spendere, di cui 37,6 di quota Feasr. Andando a leggere il dato nazionale, complessivamente l'Italia ha speso 7775,1 milioni di euro, a fronte di un importo comunitario stanziato dall'Unione Europea pari a 8985,78 milioni di euro per il periodo 2007-2013.