Secondo i primi risultati di un progetto di ricerca sviluppato dal primo cluster universitario Tecnologie abilitanti per produzioni agroalimentari sicure e sostenibili, promosso dall'assessorato allo Sviluppo economico della Regione Puglia, gli olivi colpiti da Xylella fastidiosa si potrebbero curare.

Il progetto, finanziato con circa 500mila euro da Regione Puglia, prevede l’utilizzo di nanovettori pieni di prodotti tradizionalmente usati nell'agricoltura biologica, come ioni rame, ioni zinco, solfato di rame, capaci - una volta inoculati negli ulivi infetti - di raggiungere velocemente e colpire selettivamente la Xylella fastidiosa laddove si annida: negli xilemi, i vasi linfatici dalle dimensioni di circa 20 micrometri.

Il progetto di ricerca, presentato ieri a Lecce, vede la partecipazione di un team di ricercatori delle università di Bari, Foggia e Lecce, Cnr e del Centro di ricerca Basile Caramia.

"Stiamo progettando la realizzazione di un mezzo che può essere iniettato all'interno degli ulivi secolari o delle piante e agire come contrasto all'infezione batterica - spiega Giuseppe Ciccarella, ricercatore dell'Università del Salento - quindi andremo a sviluppare metodologie utilizzando del materiale assolutamente bio compatibile che possa agire da vettore, selettivo verso il batterio. Lo abbiamo già sperimentato su piccole piante in laboratorio e i risultati sono confortanti".

Il progetto sarà cofinanziato da una raccolta fondi di Coldiretti mediante crowdfunding.