Il ministro della Salute Fazio ha svolto un'informativa al Senato sui rischi connessi alla diffusione del batterio Escherichia coli. Nel dare conto dell'efficienza del sistema di sicurezza di cui l'Italia dispone, il ministro ha assicurato che il focolaio epidemico, la cui fonte resta ignota e che è ancora attivo anche se i casi sono in diminuzione, è confinato al nord della Germania, non essendovi possibilità di diffusione in Italia, dove potranno al massimo verificarsi casi isolati di persone che abbiano contratto il virus nell'area dove si è manifestato. 

Il ministro ha quindi invitato ad evitare inutili allarmismi, tenuto conto che l'Italia dispone di organismi di controllo all'avanguardia in Europa e che il raccordo tra centro e periferia nell'amministrazione sanitaria funziona perfettamente, a differenza di quanto accaduto in Germania dove si sono manifestate contraddizioni nell'acquisizione dei dati e difficoltà nella gestione dell'informazione. 

Anche a causa di ciò ne sono derivati gravi danni all'economia di alcuni Paesi, tra cui l'Italia che ha ottenuto un risarcimento di 210 milioni di euro dall'Ue. 

Sempre circa la causa dell'epidemia, Fazio ha detto che "attualmente, cioè dal 5 giugno, si ipotizza (e tale ipotesi potrebbe sembrare caratterizzata da un certo fondamento) come alla base dell'epidemia ci possa essere il consumo di germogli vegetali, erba medica, lenticchie, fagioli, zucche e fieno greco. Tuttavia, i primi risultati hanno dato esito negativo, comunque altre analisi sono in corso a Berlino".