Gli allevatori e i produttori caseari campani si sono incontrati con il ministro della Salute Livia Turco, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro per discutere sui provvedimenti di controllo e vigilanza sulla presenza di diossina nel latte di bufala e nei prodotti derivati.
Come informa un comunicato del mistero della Salute del primo aprile, l’incontro ha consentito di chiarire da parte del Governo sia le modalità che le finalità dei controlli, che saranno eseguiti dalle Asl con l’assistenza dei Carabinieri dei Nas, volti ad offrire le dovute garanzie ai consumatori e alle autorità europee sulla sicurezza di questi  alimenti.

Il programma si compone di due fasi.
La prima fase consiste in un controllo ufficiale sul latte di bufala prelevato presso tutti i caseifici che insistono nel territorio delle province di Caserta, Avellino e Napoli (circa 400).
Durante la fase dei controlli i caseifici potranno continuare a trasformare il latte di bufala ma i prodotti derivati non potranno essere commercializzati fino all’esito delle analisi.
Sono escluse dai controlli le partite di latte già verificate a seguito di un controllo pubblico ufficiale nel periodo febbraio-marzo 2008 e quelle provenienti da altre Regioni italiane. Queste partite potranno essere trasformate e commercializzate.
In caso di esito sfavorevole delle analisi si procederà al prelievo di latte nei singoli allevamenti di provenienza. Tra questi quelli che risultassero positivi alla diossina, non potranno conferire latte fino a quando, adottati gli opportuni provvedimenti per eliminare la contaminazione, non saranno nuovamente certificati idonei.
Il latte e i prodotti lattiero caseari, che in seguito alle analisi risultassero contaminati da diossina, saranno destinati alla distruzione.
I risultati delle analisi effettuate nelle prime tre province saranno messi a disposizione della Commissione Ue entro metà aprile.
I controlli proseguiranno, con lo stesso criterio, sulle partite di latte di bufala nei caseifici ubicati nelle province di Benevento (25 caseifici) e Salerno (185 caseifici).
I risultati di questi ultimi controlli saranno comunicati alla Commissione Ue entro il 25 aprile.

Al fine di ridurre al massimo i tempi di analisi saranno coinvolti anche i laboratori indicati dalla Commissione Ue.

Nella seconda fase, una volta disponibili i risultati analitici, sarà fatta una analisi epidemiologica per la individuazione della estensione del fenomeno, e sarà resa disponibile una mappa rappresentativa della situazione, in modo da poter procedere ad eventuali ulteriori controlli. Saranno presi in considerazione  anche i dati storici, raccolti dal 2003 ad oggi.

Per quanto concerne gli aspetti connessi al risarcimento dei danni economici, oggettivi e misurabili per gli allevatori e i trasformatori, verrà convocato, a seguito della definizione delle modalità attuative del piano, un tavolo presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per la identificazione delle possibili misure compensative che dovranno essere compatibili alle regole comunitarie.

 

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