La concimazione localizzata alla semina dei cereali permette di nutrire in modo efficace e mirato. 

Quando si parla di cereali una delle fasi più sensibili alla disponibilità dei nutrienti appare quella della germinazione. È infatti in questa fase che la coltura può maggiormente avvantaggiarsi della presenza di elementi preziosi per il suo sviluppo, uno su tutti il fosforo. Considerando però la distanza fra le file, intorno ai 20 centimetri che salgono a 25-30 nelle condizioni di minor disponibilità idrica, non pare consigliabile applicare tale elemento a pieno campo, preferendo invece mirare la sua distribuzione unicamente lungo la fila in cui vengono depositati i semi.

 

Distanza massima di assorbimento radice/sostanze nutritive

Distanza massima di assorbimento radice/sostanze nutritive

(Fonte foto: Tradecorp)

 

Per tali ragioni un'agricoltura di tipo professionale e sostenibile deve tenere conto di ogni tecnologia atta a minimizzare l'impiego di input, estraendo comunque il massimo dai propri campi. In tal senso, la fertilizzazione localizzata alla semina permette alle piantine di assorbire velocemente quanto serve loro per un veloce sviluppo iniziale, senza che vengano favorite le malerbe circostanti. Infine, sovrapporre la concimazione alla semina permette di espletare due operazioni con un solo passaggio, contenendo i costi per le aziende sia in termini di denaro sia di tempo. L'adozione della concimazione localizzata alla semina permette infatti di minimizzare anche la quantità di prodotto da stoccare e movimentare.


I vantaggi della fertilizzazione localizzata alla semina

 

Agronomici
  • La radice intercetta tutti i nutrienti di cui necessita, velocizzando lo sviluppo iniziale e sfavorendo la crescita di malerbe circostanti.
  • Una distribuzione omogenea dei nutrienti di fianco al seme permette un'elevata uniformità di germinazione.

 

Economici
  • La fertilizzazione localizzata alla semina permette bassi dosaggi, eguagliando, anzi migliorando, le prestazioni della concimazione tradizionale. (*Guarda i risultati in fondo all'articolo).
    Questo si tramuta in un chiaro risparmio economico.

 

Ambientali
  • Bassi dosaggi vuol dire bassi input nel terreno, mitigando così depauperamenti, destrutturazione e il fenomeno dei terreni stanchi.

 

Le soluzioni Tradecorp

Per quanto virtuosa sia la pratica di concimazione localizzata alla semina, però, la scelta del giusto prodotto appare fondamentale per massimizzarne i benefici. Tradecorp ha in tal senso messo a punto Seed Sprint H5, la sua applicazione esalta in primis la crescita dell'apparato radicale, conferendo una maggiore resistenza ai rigori dell'inverno e favorendo un miglior accestimento.

 

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Seed Sprint H5 per un effetto starter al momento della germinazione

(Fonte foto: Tradecorp)


Seed Sprint H5 si distingue per l'elevato contenuto di acidi umici al 5% che lo rende ideale nei terreni destrutturati e carenti quanto a sostanza organica, una condizione che purtroppo affligge una larga porzione dei terreni a vocazione cerealicola.


Anch'esso formulato come microgranulare di altissima qualità, Seed Sprint H5 interviene in due momenti distinti. In prima battuta, grazie alla sua componente fosfatica contenuta per il 42,5%, il prodotto esplica al meglio il succitato effetto starter al momento della germinazione. Quando poi termina la disponibilità proteica dello strato aleuronico e dell'endosperma amilaceo del seme, entra in gioco la sua matrice azotata, presente in ragione del 12%, la quale assicura il mantenimento di una adeguata disponibilità di azoto atta a sostenere lo sviluppo tissutale ai massimi livelli.

 

Sviluppo radicale promuove le radici secondarie

Seed Sprint H5 esalta la crescita dell'apparato radicale

(Fonte foto: Tradecorp)

 

I terreni agrari più tipicamente vocati alla coltivazione dei cereali, come detto, sono spesso caratterizzati però da un basso tenore di sostanza organica. Tale componente viene quindi messa a disposizione delle colture già al momento della semina, dato che Seed Sprint H5 è ricco di acidi umici e fulvici che, oltre a diminuire il potenziale dilavamento della frazione azotata in un periodo della stagione solitamente abbastanza piovoso, rallenta ulteriormente i già citati fenomeni di retrogradazione del fosforo.

 

Prove 2017 Cermis Centro Ricerche, Tolentino (Mc)

Prove 2017 Cermis Centro Ricerche, Tolentino (Mc)

(Fonte foto: Tradecorp)

 

Un fenomeno ulteriormente contrastato dalla presenza nel prodotto di una componente micro acidificante rappresentata dal 5% di SO3, la quale non solo apporta un altro elemento prezioso per i cereali, cioè lo zolfo, bensì esplica anche un'azione collaterale di ri-mobilizzazione di forme insolubili di P2O5 già presenti nel terreno. Infine, anche Seed Sprint H5 contiene l'1% circa di zinco in forma solubile, la cui azione sinergica con gli altri elementi nutritivi del prodotto concorre significativamente al rigoglioso sviluppo dell'apparato radicale delle giovani piantine.

 

Seed Sprint H5 va localizzato lungo il solco di semina alla dose di 20-30 kg/ha.

 

E per l'agricoltura biologica?

Per confermare il suo costante impegno verso un'agricoltura più green e sostenibile Tradecorp ha messo a punto e lanciato nella campagna precedente Seed Sprint eKo, un concime organo-minerale NPK (S) 5,5-6-7,5 (7,5) con zinco (Zn) a basso tenore di cloro, autorizzato in agricoltura biologica.

 

L'alto contenuto di azoto (N) organico presente nel prodotto consente uno sviluppo ottimale della coltura, fosforo (P) minerale e il potassio (K) solubile, conferiscono robustezza.

 

Lo zinco (Zn) chelato EDTA Tradecorp ha elevata stabilità ed è assorbito in maniera efficace favorendo la crescita anche in situazioni di stress ambientale. Lo zolfo, abbassa il pH della soluzione circolante, favorendo gli scambi cationici a livello radicale anche alle basse temperature.

 

Seed sprint eKo è consigliato su cereali alla dose 30-45 kg/ha

Seed sprint eKo è consigliato su cereali alla dose 30-45 kg/ha

(Fonte foto: Tradecorp)

 

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(Fonte foto: Tradecorp)

 

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