Il melone è una coltura ad alto reddito che nel Veronese rappresenta un importante pilastro del settore primario. Tuttavia la brevità delle rotazioni, che in certe realtà sfociano nella monosuccessione, ha portato negli anni ad un impoverimento dei terreni che si presentano stanchi e con basse percentuali di sostanza organica.

Seguiamo i tecnici Fomet, azienda che dal 1973 produce concimi organici, organo-minerali e specialistici, proprio in una azienda agricola che produce melone retato in serra in rotazione con fragola e melanzana. Un'azienda altamente specializzata, che si estende su 9 ettari alle porte di Isola della Scala (Verona), il cui titolare ha dovuto affrontare il problema dell'affaticamento del suolo.


Le soluzioni Fomet per la coltura del melone

Dopo aver valutato la situazione aziendale, i tecnici Fomet hanno affiancato il titolare suggerendo una strategia completa di nutrizione che andasse da un lato a ricostituire lo stock di sostanza organica nel suolo e dall'altro fosse in grado di sostenere le piante al fine di produrre meloni di pezzatura alta, consistenza soda e grado Brix elevato.

"Come primo prodotto abbiamo consigliato Orosoil®, un concime a base di matrici organiche vegetali", spiega Alberto Giusti, responsabile vendite Fomet per la zona di Verona e Mantova. "Durante il processo di formulazione vengono addizionate micorrize e inoculato un pool selezionato di microrganismi, tra cui Trichoderma harzianum, in percentuali elevate non riscontrabili in altri prodotti sul mercato. L'obiettivo è quello di sviluppare l'attività microbica in terreni difficili, spesso con salinità elevata dovuta ad una fertirrigazione spinta".

Dopo il trapianto, che in questi areali si posiziona tra febbraio e marzo, viene consigliato l'uso di Biokelp® e Nilofert®. Il primo è un concentrato di alga Ecklonia maxima, lavorata con un processo a bassa pressione e a temperatura ambiente, ricco di fitormoni, come auxine e citochinine, e altri fitocomposti. Inoltre il prodotto contiene zinco e manganese chelati EDTA. Biokelp®, utilizzato alla dose di 3 chilogrammi/ettaro, per due interventi in post trapianto, stimola lo sviluppo radicale e riduce lo stress del trapianto.

"Biokelp® è autorizzato in agricoltura biologica e può essere impiegato anche come concime fogliare in pre fioritura, ingrossamento frutto e maturazione, anche in miscela con altri formulati, per potenziare le capacità produttive delle piante", specifica Giusti.

Alcuni prodotti di Fomet

Nilofert® è invece un prodotto in granuli idrosolubili composto da acidi umici da leonardite. Il prodotto si scioglie bene in qualsiasi condizione, senza intasare i filtri dell'impianto di fertirrigazione. Il suo compito è quello di aumentare la capacità di scambio cationico veicolando in modo più efficiente gli elementi nutritivi all'interno dell'apparato radicale. Il prodotto migliora notevolmente la struttura del suolo soprattutto su terreni leggeri con un alto contenuto di sabbia.

"Consigliamo due applicazioni in post trapianto di Nilofert® ad un dosaggio di 3 chilogrammi/ettaro in miscela con Biokelp® e ogni qualvolta si preveda di fertirrigare la coltura in miscela con concimi organici o minerali", spiega Giusti.

Durante la fase di accrescimento dei frutti è possibile impiegare Aminosprint N8®, Aminosuper N7.5® e Aminosprint Calcio®, fertilizzanti ottenuti da idrolisi di tessuti animali. I formulati sono ricchi di amminoacidi totali e liberi tra cui la glicina, la prolina e l'idrossiprolina, importanti precursori di metaboliti fondamentali per la pianta.

Aminosprint Calcio® di Fomet

Aminosprint Calcio® apporta anche elevate quantità di questo elemento che gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo di un frutto sodo e croccante, caratteristica fortemente richiesta dal mercato. Come anche l'elevato grado zuccherino, ottenuto grazie all'impiego di Kappabrix®.

"Kappabrix® è un formulato esclusivo, che apporta potassio al 20% in forma di carbonato, in grado di essere assorbito molto velocemente. Inoltre sono presenti alghe e acidi umici, che provocano un effetto biostimolante sulla pianta", conclude Giusti. "Kappabrix®, da usare nella fase di ingrossamento dei frutti alla dose di 4 chilogrammi/ettaro in tre interventi, è ideale per uniformare la maturazione, migliorare le proprietà organolettiche dei frutti e aumentare il contenuto antocianico e zuccherino".