In primavera, al momento in cui si riattivano tutte le attività fisiologiche, la pianta ha quindi immediatamente disponibile una riserva energetica e nutrizionale endogena da impiegare nello sviluppo delle prime gemme; infatti, è stato reso noto che, in moltissime arboree, l'assorbimento radicale non si ha prima delle 3-5 settimane dal momento della ripresa delle gemme. Questo significa che eventuali concimi distribuiti subito all'inizio della ripresa vegetativa non vengono impiegati dalla pianta per lo sviluppo delle primissime foglie, per le quali invece sono mobilitate le riserva stoccate internamente al vegetale.
Da qui l'importanza di garantire alla pianta un buon carico di riserve nutritive tramite la concimazione autunnale. Il momento di applicazione del fertilizzante è un tasto cruciale: gli apporti devono essere effettuati quando gli apici vegetativi sono fermi per evitare riprese vegetative tardive; bisogna però prestare attenzione che le foglie siano ancora presenti e attive, altrimenti non è possibile favorire l'accumulo nè l'organicazione dell'azoto nella pianta sottoforma di dostanze di riserve.
L'apporto di azoto deve comunque essere frazionato, in particolare 1/3 dell'azoto globalmente assorbito dalla pianta sarà distribuito in autunno e i restanti 2/3 in primavera; ciò consente di migliorare l'efficienza del fertilizzante (cioè il rapporto tra N assorbito ed N distribuito). Infatti, quantità troppo elevate di azoto in primavera possono portare a un'eccessiva attività vegetativa che a sua volta è causa di uno scadimento qualitativo dei frutti, di una maggiore sensibilità a parassiti e malattie e di una scarsa conservabilità. In aggiunta all'azoto,un altro elemento da non trascurare durante l'applicazione autunnale è il fosforo che favorisce lo sviluppo e il rafforzamento delle radici le quali sono quindi in grado di assorbire i nutrienti per costituire la riserva interna prima di far affrontare alla pianta la stagione invernale.
Anche il potassio è molto importante poichè sostiene a sua volta la crescita radicale e la maturazione delle parti legnose prima della dormienza invernale. Per quanto riguarda la tipologia di fertilizzante da applicare è sicuramente più conveniente per un agricoltore applicare un fertilizzante complesso Npk anzichè una classica miscela Urea-Dap-Sop, dato che in ogni granulo del fertilizzante complesso sono presenti azoto, fosforo e potassio in quantità bilanciata e si è quindi certi che, con un'unica applicazione, si riesce a nutrire uniformemente tutto il frutteto.
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Fonte: Yara