Quando si tratta di dare la massima priorità alla protezione del grappolo è Cuproram 37,5 WG la giusta opzione in virtù della tecnologia studiata da Isagro per massimizzare l'adesione e migliorare la copertura fogliare senza correre il rischio di danneggiare le colture.
Cuproram 37,5 WG, infatti, appartiene alla famiglia dei granulari rameici by Isagro, specialità realizzate con tecnologia a letto fluido, che consente di creare granuli perfettamente omogenei, attraverso una stratificazione "a cipolla", conferendo ottima solidità e resistenza meccanica. Caratteristiche che consegnano la massima sicurezza sia all'operatore che all'ambiente, soprattutto grazie all'assenza di polvere durante lo sversamento.
La qualità del processo produttivo determina, al momento della dispersione dei sali di rame in acqua, l'ottenimento di microparticelle di taglia inferiore allo standard. Come è noto tanto più le particelle sono ridotte, tanto più rapidamente avviene il rilascio degli ioni e tanto meglio essi vengono distribuiti sulla superficie della pianta trattata. La ultra-micronizzazione Isagro, caratteristica unica sul mercato, permette proprio di aumentare la superficie di contatto, migliorando la copertura fogliare, la resistenza al dilavamento ed allungando la persistenza d'efficacia.
Dal punto di vista chimico Cuproram 37,5 WG - ammesso in agricoltura biologica e in possesso della certificazione Nop (National organic program) per l'esportazione negli Stati Uniti - basa il suo successo grazie all'ossicloruto tetraramico capace di un'azione più lenta, ma più persistente con un rilascio finale di rame ottimale.
Cuproram 37,5 WG su vite è un alleato decisivo nella battaglia contro peronospora. Sebbene non sia ancora del tutto chiaro come riesca a bloccare il fungo, si pensa che il rame, mediante la denaturazione delle proteine strutturali ed enzimatiche che compongono la membrana cellulare fungina ne modifichi la permeabilità. Lo ione rame, inoltre, si sostituisce ad alcuni cationi essenziali (idrogeno calcio, magnesio) formando dei chelati nella parete chitinosa di conidi, spore e micelio.
Lo ione rame, una volta penetrato nella cellula fungina, interferisce inoltre con numerose azioni enzimatiche, alterando i processi respiratori ed ossido-riduttivi.
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Fonte: Isagro Italia