Niente di meglio che vedere con i propri occhi le differenze fra tesi poste a confronto. Tante le differenti opzioni tecniche infatti, specialmente quando si parli di diserbi. Per tale ragione sono nati i Campi Demo, iniziativa che coinvolge le università di Milano e di Torino e che è sviluppata in campo da Agricola 2000, centro di saggio di Tribiano, in provincia di Milano.

Peraltro, la giornata di visita ai Campi Demo 2016 partecipa anche al programma di formazione permanente dei Dottori agronomi e dei dottori forestali in ragione di 0.75 crediti formativi e la partecipazione può quindi essere inserita tra le attività di aggiornamento previste dal DL 150 del 2012 (Pan), utili per l’acquisizione di crediti formativi per il rinnovo del “certificato per l’acquisto e l’uso dei prodotti fitosanitari”.
 
Una parcella non trattata. A dimostrazione che senza diserbi la gara per la coltura si presenta da subito in salita
 

Diserbi sotto la lente

Le diverse prove comparative sono state sviluppate presso due aziende agraria distinte, ovvero la Azienda Agricola Cerri, sita a Turano Lodigiano, e l'Azienda Agricola Valsecchi, a Olmo, sempre nel lodigiano.
Nella prima è stato effettuato un confronto tra linee di diserbo del mais, mentre nella seconda è stata la soia al centro delle valutazioni tecniche, specialmente circa il controllo delle ciperacee, una problematica crescente nei sistemi colturali settentrionali. Su mais sono stati approfonditi gli aspetti legati alle alternative alla terbutilazina, quest'anno ridotta all'80% delle superfici aziendali, destinato poi a diventare il 70% nel 2017 e il 50% nel 2018. Nei campi demo si è quindi cercato di ipotizzare linee di diserbo alternative, al fine di non trovarsi impreparati.

Una delle diverse parcelle trattate in pre-emergenza con soluzioni private di terbutilazina
I risultati sono stati comunque tutti dal sufficiente al buono

In effetti, le linee poste in prova hanno dato tutte risultati dal soddisfacente al buono, con i pre-emergenza che sono stati tutti favoriti rispetto ai post dall'andamento meteorologico piovoso delle ultime settimane. Unica evidenza degna di nota, l'effetto fitotossico delle miscele estemporanee con formulati a base di isoxaflutolo utilizzati a dose piena. Fenomeno che non si è invece riscontrato quando utilizzati correttamente miscelati in funzione dei diversi partner. A dimostrazione che in campo è meglio non improvvisarsi malerbologi, seguendo invece le indicazioni di chi tali miscele le sa comporre ad hoc.  

Effetti fitotossici di miscele estemporanee con dosaggi pieni dei formulati.
L'efficacia è altissima, il mais no

Non sono mancate neppure le indicazioni sulla corretta distribuzione degli erbicidi e sulla scelta adeguata dell’attrezzatura irrorante, nel rispetto delle norme vigenti e dell’ambiente. Per esempio, sono stati posti a confronto differenti volumi di acqua, partendo da soli 70 litri per ettaro, salendo poi a fino a 300, dimostrando che, in effetti, sotto i 100 litri per ettaro è davvero sconsigliabile andare.