In un contesto di cambiamento derivante dalla revisione comunitaria degli agrofarmaci definita dalla direttiva 91/414, Sapec Agro Business, nel corso degli ultimi 15 anni, è il gruppo che ha investito maggiormente in sud Europa nella valorizzazione dei prodotti generici e nelle semi-specialità fornendo agli agricoltori mediterranei soluzioni di comprovata qualità per la protezione delle colture.

Joao Estrela, chief operation officer della divisione Agro business, ha guidato questo percorso di successo:

Signor Estrela, quali opportunità e quali minacce si trovava a fronteggiare il Gruppo Sapec prima e durante gli anni della revisione europea degli agrofarmaci?
"Non c'erano molte alternative: chiusura del business, che era già un punto di riferimento nel suo paese d'origine, il Portogallo, o investire nella revisione europea. Gli investimenti in registrazioni sono stati ingenti nella fascia mediterranea, nuovi impianti di produzione e laboratori e nuove risorse umane. Tutto questo ha generato know-how e ci ha permesso di diventare un player di riferimento".

Quali sono gli aspetti principali che hanno sostenuto questo percorso di successo?
"Essere veramente indipendente guida l'espansione internazionale e la differenziazione, la base per la creazione di un portafoglio di soluzioni intelligenti, che combina prodotti generici per soluzioni mirate ai fabbisogni dell’agricoltore mediterraneo".

Quali sono le sfide future del Gruppo Sapec Agro Business
"La capacità agricola dovrà raddoppiare nei prossimi 30/40 anni e la sfida più grande potrebbe essere questa: l'agricoltura deve essere efficace e non può mettere a repentaglio l'equilibrio ambientale del pianeta. La nostra azienda è oggi un vero e proprio outsider del settore e vuole continuare a servire i mercati in cui opera, aiutandoli a prendersi cura delle generazioni attuali e future".