Sono circa centoventi gli studiosi accreditati, provenienti da 26 Paesi - tra cui Australia, Usa, Sud Africa, Egitto, Marocco, Iran, Israele, Brasile, Cina e India - che faranno insieme il punto sullo stato dell’arte a livello mondiale nelle tecniche più sofisticate, e al tempo stesso sostenibili, per eliminare da terreni e substrati pericolosi parassiti. La disinfestazione del suolo e dei substrati colturali resta infatti una pratica di estrema importanza nel settore orto-floro-frutticolo, indispensabile in sistemi colturali intensivi ove il ripetersi di cicli colturali nello stesso terreno o substrato comporta l’accumulo di pericolosi parassiti.
Il tema della disinfestazione del terreno e dei substrati di coltivazione è di grande attualità in un momento in cui il Regolamento europeo per la registrazione e la commercializzazione degli agrofarmaci rende estremamente complessa la disponibilità di fumiganti. Negli ultimi anni i ricercatori di tutto il mondo hanno lavorato molto intensamente per mettere a punto tecniche di disinfestazione e, più in generale, di difesa dai patogeni del terreno. Il problema è, inoltre, particolarmente sentito nei Paesi in via di sviluppo che, a partire dal 1 gennaio 2015 dovranno abbandonare l’impiego del bromuro di metile, già vietato dal 2005 nei Paesi industrializzati.
Per promuovere l’utilizzo di tecnologie sostenibili l’Unido (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale) ha sostenuto la partecipazione al Simposio di ricercatori e tecnici provenienti dai Paesi in via di sviluppo, dove sono in corso progetti per l’eliminazione dell’uso del bromuro di metile in agricoltura. Il programma molto intenso dei lavori prevede 12 sessioni di lavoro: da una panoramica generale della situazione nell’area del Mediterraneo alle differenti pratiche colturali utilizzabili per contenere i danni causati dai patogeni terricoli; dal rilevamento e dalla identificazione dei patogeni terricoli alla lotta biologica e integrata.
Nel pomeriggio di mercoledì 16 avrà luogo un’escursione tecnica grazie alla quale i partecipanti potranno visitare, oltre alle serre e ai laboratori di Agroinnova nel campus universitario di Grugliasco, anche alcune aziende agricole del territorio: dai vivai Ricca di Carignano alla Società Cooperativa Ortogranda situata nella zona Orti di Bra passando per la Farm “a chilometro zero” Chicco di Carmagnola che produce nei suoi 10 ettari fra campi e tunnel ortaggi che commercializza direttamente in un punto vendita situato a pochi metri dall’area di produzione. I vivai Ricca, con oltre 3 ettari di serre coperte, producono e commercializzano piantine di insalata, pomodoro, melanzana, melone, anguria e zucchino distribuendole agli agricoltori a livello nazionale; la società Ortogranda, con i suoi 26 ettari di serre, rifornisce di ortaggi freschi la Grande distribuzione di tutta Italia.
A completamento del programma del Congresso, nella mattinata di giovedì 17, avrà luogo dalle 8.30 alle 10.30 una Tavola rotonda, aperta ai tecnici italiani del settore, finalizzata a trasferire immediatamente i risultati delle ricerche presentate durante il Simposio.
Angelo Garibaldi, presidente di Agroinnova commenta: “Siamo orgogliosi di poter tornare a ospitare a Torino un Simposio internazionale di questo livello, che raccoglie i migliori specialisti al mondo nella disinfestazione del suolo e dei substrati". Maria Lodovica Gullino, direttore di Agroinnova precisa: “Agroinnova non solo ospita il Congresso, ma, con i suoi giovani ricercatori, ne è anche parte attiva, presentando numerosi lavori scientifici. Gli atti del Convegno, un ricco volume della collana Acta Horticulturae, sono già pronti e saranno consegnati contestualmente ai congressisti".
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Fonte: Agroinnova - Centro di competenza per l'innovazione in campo agro-ambientale