Un nuovo antibotritico per la vite è presente sul mercato: Prolectus fungicida a base fenpyrazamine, molecola scoperta e sviluppata da Sumitomo Chemical.

Fenpyrazamine è attiva sulla gran parte delle specie del genere Botrytis. Già a basse concentrazioni la molecola risulta fungitossica anche nei confronti dei funghi dei generi Sclerotinia, Monilinia, Rhynchosporium e Pseudocercosporella.
L’azione del prodotto su vite agisce sul ciclo di Botrytis cinerea inibendo lo sviluppo del tubo germinativo della spora e del micelio. Contemporaneamente il prodotto, non permette formazione delle lesioni sulla vegetazione e la sporulazione del patogeno.

Prolectus presenta un quadro eco-tossicologico che mette in risalto la compatibilità della molecola con i più restrittivi parametri richiesti dalla Direttiva 2009/128/CE che regola la nuova IPM. Da questo punto di vista il prodotto presenta una serie di vantaggi:
• Nessuna pericolosità nei confronti dell’operatore
• Nessuna interferenza con insetti utili e pronubi
• Rapida degradazione nel terreno
• Nessun rischio di contaminazione delle acque superficiali e di falda.

Il timing di applicazione ottimale di Prolectus su vite è in pre-chiusura grappolo perché è proprio in questa fase fenologica che si sfruttano al massimo le potenzialità del nuovo principio attivo e la sua elevata translaminarità (capacità di raggiungere la lamina fogliare opposta a quella dell'applicazione).

In alternativa, in areali in cui si usa posticipare la strategia di difesa dall’invaiatura in poi, Prolectus può essere applicato dalla fase dell’invaiatura fino alla pre-raccolta. Il prodotto, pertanto, può essere utilizzato per i trattamenti di chiusura grazie all’ottimo profilo residuale: su vite non è stato mai superato il 30% del  LMR restando, dunque, ben al di sotto dei limiti di legge.

La fenpyrazamine, inoltre, riduce la formazione della laccasi, enzima prodotto da Botrytis cinerea che interferisce sui processi di vinificazione, provocando uno scadimento qualitativo del vino.
La molecola, dunque, ha il vantaggio di non influire sulle qualità organolettiche dei vini e dell’uva da tavola (alterazioni di colore, odore, sapore), anzi consente la migliore espressione delle caratteristiche del vitigno.
Infine il prodotto ha l’Import Tolerance per gli Stati Uniti, condizione indispensabile per esportare i vini oltreoceano.