Mai buttare via qualcosa. Dopo qualche tempo ci si potrebbe accorgere che alla fine era proprio quella che serviva. Una saggia e buona norma che può valere per un oggetto, ma anche per un logo aziendale.
Per chi pensasse che, in fondo, un logo è soltanto un logo, è bene ricordare quanto l'imprinting di un'azienda sia spesso di carattere visivo, specialmente se legato a una componente fortemente simbolica come appunto il proprio logo. Va da sé che se dietro al logo si cela il nulla dal punto di vista della sostanza, il castello è solo di carte. Pronte a venir giù alla prima folata di vento. Non è certo così per una realtà come Dow, multinazionale americana seconda al mondo nel settore della chimica, ma impegnata con successo anche sul fronte delle biotecnologie.
Dow AgroSciences fa oggi già parte di "The Dow Chemical Company", il cui volume di affari si avvicina ai 60 miliardi di dollari. Questo legame permette quindi al business di "Agrosciences" di operare all'interno di una realtà molto più grande, generando preziose economie di scala anche in termini di ricerca e sviluppo.
Peraltro, la confluenza sotto il "diamante" rosso di Dow rafforza la riconoscibilità del brand all'interno del settore agrochimico, nel quale Dow non ha certo bisogno di spiegazioni per farsi conoscere.
Nel settore dell'agricoltura Dow ha infatti investito molto e non solo nel comparto chimico. Anche nel settore delle sementi elette sono stati infatti individuati percorsi di successo, divenendo in tal modo uno dei player globali anche in materia di genetica. Herculex è oggi uno degli ibridi di mais resistenti agli insetti più noti al mondo, ma anche nei campi di soia e girasole Dow non è rimasta certo indietro quanto a ibridi e varietà.
Ora in Dow AgroSciences, dopo un breve intervallo di tempo in cui il logo rosso "a diamante" era stato rimpiazzato dalla sfera verde striata di bianco, si ritorna alla tradizione e si recupera il logo storico con cui Dow si era distinta fin dalle proprie origini.
Stan Howell, vicepresidente Dow North America, intervistato al proposito, ha rimarcato come il cambiamento sia a tutti gli effetti un ritorno alle radici. Il logo che prenderà il posto dell'attuale richiama infatti quello che identificava la compagnia quando nel 1989 operò la joint venture con Ely lilly, altra storica società americana fondata nel 1876. La joint venture portava il nome di Dow Elanco e incentrava le proprie attività sul comparto agricolo.
Nel 1997 Dow completò poi l'acquisizione della branca agrochimica di Lilly per generare Dow AgroSciences, dotata di un logo differente da quello di "The Dow Chemical Company" pur essendo da essa controllata al 100%.
Dal primo di ottobre 2012 il tradizionale logo romboidale rosso ha infine sostituito il precedente. Un logo tradizionale che si affaccia però al mondo agricolo accompagnato da uno slogan nuovo: "Solution for the Growing World". Soluzioni per un mondo che cresce.
Oggi Dow AgroSciences conta infatti su una ricca pipeline di soluzioni per la protezione delle colture. Negli ultimi tempi è stata peraltro in grado di lanciare praticamente un nuovo prodotto ogni anno.  Fra i molti esempi possibili, sono ormai noti ai più nomi come pyroxsulam (Floramix, diserbo per il frumento) e penoxulame (diserbante per risaia distribuito con il marchio Viper), oppure spinodad, insetticida di origine naturale impiegato con successo sulle più importanti colture nazionali.