Era il giugno 2002 quando a Leverkusen (Germania) nasceva Bayer CropScience grazie all’acquisizione da parte di Bayer AG di Aventis CropScience, con un investimento di circa 7,5 miliardi di Euro.
Nel gennaio 2003 Bayer CropScience ha avviato ufficialmente la propria attività nella nuova sede di Via Certosa, 130 a Milano e con il 6 febbraio la prima azienda mondiale nel settore dell’agrochimica si è presentata ufficialmente alla stampa (in mattinata) e ai principali clienti e agli opinion leader della fitoaiatria nazionale (nel pomeriggio).
Esmail Zirakparvar, membro del Board di Bayer CropScience nel mondo, ha presentato le attività di questo nuovo Gruppo che è composto da tre distinte sezioni (business unit):
- Bayer Crop Protection che studia, sviluppa, produce e commercializza soluzioni per la protezione delle piante;
- Bayer Environmental Science che combina il tradizionale controllo delle malattie e parassiti del settore domestico, civile e giardinaggio;
- Bayer BioScience che si occupa di semi più forti e in generale di tutto quello che riguarda le biotecnologie.
Bayer CropScience vanta ben dieci centri di ricerca nel mondo (tre in Germania, due in Giappone, due negli USA, uno in Francia, uno in Belgio e uno in Olanda) e reinveste circa il 10% del proprio fatturato in ricerca e sperimentazione.
Grazie a questo impegno Bayer CropScience è una delle poche realtà agrochimiche che sarà in grado di presentare 2-3 nuove molecole all’anno con l’obiettivo di portare sul mercato mondiale ben 13 nuove sostanze attive entro il 2006.
La presenza di Bayer CropScience nel mondo interessa ben 60 nazioni e gli consente di essere la prima azienda agrochimica il Europa, la seconda in America latina e Asia e la terza in Nord America.
Matthias Haug, amministratore delegato di Bayer Cropscience Italia ha invece focalizzato l’intervento sulle strategie di Bayer CropScience nel mercato italiano.
La nuova azienda sarà la prima in Italia per fatturato nel 2003 nel settore agrochimico (escludendo sementi e biotecnologie). L’azione del gruppo si basa su una triade di azioni sinergiche:
- immagine: molto forte sul mercato nazionale come dimostrato anche da una recente indagine Doxa;
- gamma: che garantisce la copertura fitosanitaria praticamente completa per le principali colture estensive, frutticole e orticole presenti nel territorio nazionale;
- squadra: con oltre 350 dipendenti equamente suddivisi tra esterno (customer relations), sede e produzione.
Renzo Angelini, Direttore technical & Project management ha invece presentato due nuovi prodotti: Melody e Calypso.
Melody è una linea di quattro fungicidi antiperonosporici caratterizzati da un innovativo meccanismo di azione in grado di contrastare la sempre maggiore resistenza e la minore sensibilità dei parassiti ai prodotti in commercio. Si tratta di prodotti destinati alla viticoltura, orticoltura e colture industriali.
Calypso è un nuovo insetticida specifico per una serie di parassiti come Carpocapsa, Cydia e Anarsia. Si caratterizza per il basso dosaggio di impiego (fino a 10 volte in meno rispetto ai prodotti tradizionali e da uno spettro di azione sufficientemente ampio per garantire il controllo di una serie di altri insetti che altrimenti richiederebbero specifici interventi.
Nel gennaio 2003 Bayer CropScience ha avviato ufficialmente la propria attività nella nuova sede di Via Certosa, 130 a Milano e con il 6 febbraio la prima azienda mondiale nel settore dell’agrochimica si è presentata ufficialmente alla stampa (in mattinata) e ai principali clienti e agli opinion leader della fitoaiatria nazionale (nel pomeriggio).
Esmail Zirakparvar, membro del Board di Bayer CropScience nel mondo, ha presentato le attività di questo nuovo Gruppo che è composto da tre distinte sezioni (business unit):
- Bayer Crop Protection che studia, sviluppa, produce e commercializza soluzioni per la protezione delle piante;
- Bayer Environmental Science che combina il tradizionale controllo delle malattie e parassiti del settore domestico, civile e giardinaggio;
- Bayer BioScience che si occupa di semi più forti e in generale di tutto quello che riguarda le biotecnologie.
Bayer CropScience vanta ben dieci centri di ricerca nel mondo (tre in Germania, due in Giappone, due negli USA, uno in Francia, uno in Belgio e uno in Olanda) e reinveste circa il 10% del proprio fatturato in ricerca e sperimentazione.
Grazie a questo impegno Bayer CropScience è una delle poche realtà agrochimiche che sarà in grado di presentare 2-3 nuove molecole all’anno con l’obiettivo di portare sul mercato mondiale ben 13 nuove sostanze attive entro il 2006.
La presenza di Bayer CropScience nel mondo interessa ben 60 nazioni e gli consente di essere la prima azienda agrochimica il Europa, la seconda in America latina e Asia e la terza in Nord America.
Matthias Haug, amministratore delegato di Bayer Cropscience Italia ha invece focalizzato l’intervento sulle strategie di Bayer CropScience nel mercato italiano.
La nuova azienda sarà la prima in Italia per fatturato nel 2003 nel settore agrochimico (escludendo sementi e biotecnologie). L’azione del gruppo si basa su una triade di azioni sinergiche:
- immagine: molto forte sul mercato nazionale come dimostrato anche da una recente indagine Doxa;
- gamma: che garantisce la copertura fitosanitaria praticamente completa per le principali colture estensive, frutticole e orticole presenti nel territorio nazionale;
- squadra: con oltre 350 dipendenti equamente suddivisi tra esterno (customer relations), sede e produzione.
Renzo Angelini, Direttore technical & Project management ha invece presentato due nuovi prodotti: Melody e Calypso.
Melody è una linea di quattro fungicidi antiperonosporici caratterizzati da un innovativo meccanismo di azione in grado di contrastare la sempre maggiore resistenza e la minore sensibilità dei parassiti ai prodotti in commercio. Si tratta di prodotti destinati alla viticoltura, orticoltura e colture industriali.
Calypso è un nuovo insetticida specifico per una serie di parassiti come Carpocapsa, Cydia e Anarsia. Si caratterizza per il basso dosaggio di impiego (fino a 10 volte in meno rispetto ai prodotti tradizionali e da uno spettro di azione sufficientemente ampio per garantire il controllo di una serie di altri insetti che altrimenti richiederebbero specifici interventi.
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Fonte: Agronotizie
