La robotica agricola vive una forte accelerazione grazie alla collaborazione virtuosa tra costruttori di robot, produttori di componenti e grandi player della meccanizzazione. L'unione dei diversi know how porta all'introduzione di robot sempre più efficienti, sicuri, versatili e - in alcuni casi - già implementabili nelle aziende agricole.
Siamo colpiti dai progressi del comparto visti al World Fira 2023. Molti i nuovi modelli già operativi e in grado di svolgere operazioni in pieno campo o tra i filari. Proponiamo una selezione di quelli che ci sono sembrati essere i più promettenti per il settore.
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Orio per il campo aperto, Ted e Jo in vigneto
Nuovo nella gamma Naïo Technologies, Orio - robot porta attrezzi - durante le dimostrazioni in campo al Fira si è occupato di diserbo meccanico su orticole, ma può fare molto altro. Una gamma di tool gli permette di effettuare operazioni di semina e sarchiatura ma anche di raccogliere dati su colture a file in pieno campo. Certificato CE, si muove da solo con una precisione centimetrica grazie al sistema Gps Rtk integrato e alla fotocamera Rgb anteriore. Il sistema Lidar e la tecnologia geofencing assicurano un funzionamento sicuro.
Batterie al litio intercambiabili da 21 o 32 kWh alimentano i 4 motori elettrici sulle ruote, consentendo a Orio di lavorare fino a 8 ore e raggiungere una velocità massima di 5,5 chilometri orari. "Molto versatile e utilizzabile con facilità in diversi contesti, il robot è già in produzione e in vendita in Europa e negli Stati Uniti" afferma Flavien Roussel, Marketing Content manager di Naïo Technologies.
Robot Orio e Ted di Naïo Technologies in campo al World Fira 2023
Novità 2022 disponibile in 3 versioni, il robot scavallante full electric Ted gestisce, tramite un sistema di sollevamento a parallelogramma, diversi attrezzi per la lavorazione del terreno interfila (con larghezze da 1 a 2,35 metri) e sottofila tra le vigne. Può raggiungere i 5 chilometri orari come pure fare perfette inversioni ad U.
Lanciato lo scorso anno, il robot cingolato Jo lavora il terreno nei vigneti stretti con pendenze del 20-40%. Il sistema Gps Rtk e la tecnologia geofencing consentono il funzionamento in sicurezza, mentre batterie da 16 o 21 kWh alimentano 2 motori elettrici garantendo un lavoro continuato fino a 10 ore e una velocità fino a 2,2 chilometri orari. "Munito di attrezzi Boisselet, Jo è già stato venduto a una decina di produttori di vino in Francia. Quest'anno intendiamo produrre altre 20 unità" aggiunge Roussel.
Softi Rover eK18, il trattore che semina da solo
In prova presso un'azienda agricola francese, il prototipo di robot Softi Rover eK18 di Softivert ha fatto la prima dimostrazione pubblica al Fira, abbinato a una seminatrice elettrica di precisione a 3 file, realizzata a partire da una macchina Monosem.
Prototipo Softi Rover eK18 di Softivert pensato per automatizzare la semina
(Fonte foto: AgroNotizie)
Il mezzo, con batteria al litio ricaricabile e guida Rtk, può spostarsi ed effettuare autonomamente operazioni di campo su seminativi per un massimo di 4 ore. Simile a un trattore articolato con peso concentrato sulla parte anteriore e punto di aggancio dell'attrezzo sul retro, ha buona aderenza anche su pendii e terreni irregolari. L'elevata compattezza e il peso di sole 1,5 tonnellate rendono semplice il trasporto dal centro aziendale al campo.
Robot One: stop alle infestanti con laser
Dai Paesi Bassi arriva Robot One di Pixelfarming Robotics che aggiunge il diserbo laser a quello meccanico. Il robot, largo 3,10, 3,30 o 3,50 metri, monta sul fondo 10 bracci indipendenti regolabili in real-time equipaggiabili con emettitori laser o, per il diserbo meccanico, pinze che strappano le infestanti o organi lavoranti che ne tagliano le radici. Usando il laser, le singole malerbe vengono bruciate con un'accuratezza di 2-3 millimetri, senza danneggiare le piante coltivate.
Già in commercio e in prova in 5 aziende olandesi, Robot One scansiona la superficie del campo, rileva potenziali ostacoli e infestanti utilizzando fotocamere e algoritmi di elaborazione immagini e ripassa per eliminare le malerbe. A ogni passaggio, il mezzo raccoglie nuove immagini che usa per ottimizzare il riconoscimento delle piante. La sua capacità operativa è di un ettaro all'ora (la velocità di lavoro nel video è a scopo dimostrativo).
Robot One di Pixelfarming Robotics elimina le infestanti tramite laser
Tre pannelli solari sul tetto forniscono 1,5 kWh alle batterie che, in condizioni normali, consumano 1 kWh. La doppia antenna Gps Rtk permette di mantenere traiettorie precise in ogni condizione. La struttura leggera evita il compattamento del terreno e i 4 pneumatici con rotazione a 360 gradi consentono lo spostamento in orizzontale per adattarsi a qualsiasi contesto.
Largo all'idrogeno su Traxx Concept H2
L'innovazione robotica corre anche in vigneto. Il prototipo Traxx Concept H2 della francese Exxact Robotics è il primo robot scavallante a celle a combustibile a idrogeno.
Il prototipo conserva la stessa struttura del fratello diesel, ha assali telescopici per il sollevamento di 6-8 centimetri, 2 sistemi Gps Rtk per la guida tra i filari, paraurti e sistema Lidar per il lavoro in sicurezza. Controllabile da remoto tramite app, utilizza diversi accessori (tutti facilmente intercambiabili): lame interceppi, dischi, ruote stellari per la lavorazione del terreno e pannelli di recupero per l'irrorazione in vigneti stretti.
Prototipo di robot scavallante Exxact Robotics Traxx Concept H2 con alimentazione a idrogeno
(Fonte foto: AgroNotizie)
Test in campo verranno fatti nel corso del 2023 ma, secondo i produttori, può raggiungere una velocità di 6 chilometri orari e lavorare fino a 10 ore (contro le 18-20 del modello diesel).
Weta Robot, difesa automatizzata del vigneto
Per i trattamenti su vite senza driver c'è Weta Robot, sviluppato da Teyme Group nell'ambito del progetto europeo Scorpion con il contributo di diverse realtà portoghesi, spagnole, italiane e olandesi. Dopo test di validazione su irrorazione di precisione condotti a settembre 2022, il robot sarà in prova presso il CNR Stems in Italia ad aprile 2023 e poi in Portogallo ad agosto 2023.
"Il Weta Robot presente al Fira è la seconda versione prototipale, ancora da migliorare - racconta Filipe Neves dos Santos di Inesc Tec, partner del progetto. Ad oggi monta telecamere e sistemi Lidar per mappare l'ambiente e pannelli di recupero per minimizzare la deriva nei trattamenti. In futuro arriveranno nuovi sistemi di sicurezza e moduli per l'emissione di raggi UV-C, intercambiabili con i moduli attuali".
Weta Robot di Teyme per i trattamenti fitosanitari in vigneto
Dotato di protocollo di comunicazione Isobus, Weta Robot legge mappe di prescrizione ed esegue la distribuzione a rateo variabile mediante ugelli Pulse Wide Modulation (PWM) a controllo indipendente. Altre abilità sono poter lavorare su vigneti in forte pendenza con spazio interfilare minimo di 1,2 metri e il basso assorbimento di energia (1,2kW) fornita da batterie elettriche.
Field Robotics: tuttofare dal cuore italiano
I mezzi autonomi possono fare la differenza anche in frutticoltura, dove la carenza di manodopera è un problema sempre più serio. Field Robotics, start up italiana nata a maggio 2022 per convertire un progetto di ricerca dell'Università di Bologna in un prodotto commercializzabile, propone il robot modulare FR-01 con attrezzature intercambiabili da frutteto.
"Per ora FR-01 è abbinato solo a una trinciatrice e un atomizzatore già in commercio, ma intendiamo presentare nuove combinazioni a Macfrut 2023 ed entrare sul mercato la prossima estate - dichiara Nicolò Omodei di Field Robotics. Oltre a fungere da porta-attrezzi Plug&Play, il robot con batterie al litio ricaricabili da 24 o 48 kWh esegue analisi multi-iperspettrali, ricostruisce la struttura 3D del frutteto, rileva il vigore delle piante e gli stress, misura parametri pedoclimatici".
Scopri come funziona il robot FR-01 di Field Robotics per i lavori in frutteto
Le 2 versioni Full Electric e Hybrid (con motore diesel che dà potenza all'attrezzo) raggiungono i 6 chilometri orari e mantengono la traiettoria anche negli impianti realizzati senza Gps usando tecnologie laser scanner, sistemi Lidar e telecamere. L'autonomia dipende dall'attività svolta: è pari a circa 4 ore in caso di lavoro con implement e raggiunge le 8 ore per la sola navigazione autonoma.
Nanovel raccoglie frutti e... dati
Raccogliere i frutti maturi senza bisogno di personale è fattibile mediante il prototipo full electric sviluppato dalla start up israeliana Nanovel con il contributo di alcuni agricoltori e testato in diverse prove in campo.
Guarda come la macchina autonoma di Nanovel raccoglie i frutti
Il robot individua agrumi, drupacee e frutti tropicali con sistemi di visione e algoritmi di intelligenza artificiale per poi prenderli e staccarli delicatamente con bracci dotati della tecnologia Grip & Trim™. Adatto anche a chiome sviluppate, permette di programmare meglio le attività, raccogliere dati su resa e qualità e ridurre i costi rispetto alla raccolta manuale. Dopo il lancio della versione beta per agrumi nel 2023, la macchina dovrebbe entrare in commercio nel 2024.
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Land-A2, "infermiere" nei vivai
L'arboricoltura non è esclusa dall'automazione. Lo dimostra il robot porta-attrezzi Land-A2 della belga Exobotic Technologies, sviluppato per il monitoraggio, l'irrorazione, lo sfalcio e il traino di attrezzi nei vivai e in altri impianti arborei. Dotato di 4 motori elettrici su ruote alimentati da 2 batterie, si muove a velocità massima di 1,8 metri al secondo e può lavorare in modo continuato per 8 ore.
Robot porta attrezzi Land-A2 di Exobotic Technologies ideale per la cura delle giovani piante nei vivai
(Fonte foto: AgroNotizie)
Due sistemi Gps Rtk e sensori di visione rendono possibile la navigazione autonoma tra i filari con individuazione di ostacoli. Con carreggiata a larghezza regolabile e 4 ruote sterzanti, Land-A2 può operare in corridoi stretti, su pendii ripidi (fino a 30 gradi), in terreni fangosi e girare su se stesso.
La produzione non è ancora partita, ma è già possibile fare ordini. Arboto, azienda affiliata a Exobotic Technologies, fornirà assistenza agli acquirenti di Land-A2.
Tipard 350: flessibilità al servizio della ricerca
Tra i robot in grado di raccogliere dati utilizzabili nel campo della ricerca agronomica, il nuovo porta-attrezzi modulare Tipard 350 della tedesca Digital Workbench. Già impiegato per la fenotipizzazione di piante presso un'università bavarese, Tipard 350 rileva informazioni con telecamere Rgb e sensori inviandole in tempo reale a un database. Svolge numerose attività in pieno campo (anche su terreni difficili) in funzione degli attrezzi montati. Il peso ridotto di 500 chili limita il compattamento.
"Il robot esposto al Fira è l'ultimo prototipo prima del modello definitivo, già in fase di sviluppo. Prevediamo il lancio sul mercato nell'estate 2023 e la presentazione di ulteriori novità ad Agritechnica 2023" afferma Günther Dorfmann di Digital Workbench.
Il robot Tipard 350 di Digital Workbench si distingue per l'agilità e la manovrabilità
Tipard 350 ha una struttura adattabile in lunghezza, larghezza e altezza, interfacce hardware e software aperte per facilitare l'integrazione di nuove applicazioni, un telaio autolivellante idraulico per adattarsi al terreno e 4 ruote orientabili a 360 gradi per muoversi con agilità ovunque. Alle ruote sono associati motori elettrici alimentati da pacchi batterie, ma Digital Workbench non esclude di realizzare un modello diesel con maggiore potenza e autonomia.