Squadra che vince non si cambia. E così quando Giorgio Poggio, agricoltore di Bressana Bottarone (Pavia), ha dovuto cambiare la propria irroratrice si è rivolto a KUHN. "Siamo clienti ormai da quaranta anni e siamo sempre rimasti piacevolmente soddisfatti delle macchine KUHN", ci spiega Giorgio che incontriamo in una giornata di fine giugno presso la sua Azienda agricola, 300 ettari sulle rive del Po, dove vengono coltivati cereali e ortaggi per l'industria.
"Abbiamo iniziato quarant'anni fa con un aratro e via via abbiamo comprato diverse attrezzature. Oggi abbiamo svariate macchine KUHN come una seminatrice monogerme, uno spandiconcime, un coltivatore e, ultima arrivata, l'irroratrice Metris 4102 trainata con barra da 32 metri".
Ruote sterzanti per entrare in campo in punta di piedi
Mentre le nuvole si addensano all'orizzonte ci spostiamo in campo per vedere la macchina in azione durante il trattamento su pomodoro da industria. L'operatore entra in capezzagna e si nota subito una cosa: le ruote sterzanti garantiscono all'irroratrice di seguire la traccia del trattore, limitando al massimo i calpestamenti.
La tecnologia di KUHN in campo
"Lo sterzo assistito elettronicamente ci consente di mantenere la stessa carreggiata del trattore con la macchina. È un bel vantaggio nelle colture a file in quanto non si calpestano le piante quando si svolta", ci spiega Giorgio.
L'ampia luce da terra, circa 85 centimetri, permette di tutelare le colture sottostanti
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani, AgroNotizie)
L'irroratrice Metris 4102 è inoltre dotata del sistema di stabilizzazione Equilibra. La sospensione a pendolo/biellette assicura alla barra l'ammortizzamento nelle tre dimensioni, mantenendo la struttura perfettamente parallela al suolo, sia quando si percorrono terreni accidentati o in pendenza, sia quando l'operatore effettua le svolte.
Inoltre un sistema di ammortizzatori gestisce i cambi di velocità evitando che accelerate e frenate sollecitino eccessivamente le giunzioni causando rotture. I colpi di frusta vengono così assorbiti dal sistema con accumulatore idropneumatico posto sui cilindri del primo braccio.
"La barra a geometria variabile, divisa in tre tronconi per ala congiuntamente ad un sistema a sensori di cui tratteremo più avanti, permette di seguire il profilo del terreno anche con larghezze importanti, pari a 32 metri, che con altre macchine sarebbero difficilmente gestibili", spiega Giorgio.
KUHN Metris 4102 in azione
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani, AgroNotizie)
La barra, costruita completamente in alluminio, è tre volte più leggera rispetto all'acciaio e ha il grande pregio di non essere soggetta a corrosione e quindi non richiede grande manutenzione. Mentre la canalizzazione inox, all'interno della barra, garantisce una lunga durata e una protezione dagli urti accidentali.
Infine il sistema Boom Assist consente di tenere sempre la struttura all'altezza giusta dal suolo. Grazie a tre sensori ad ultrasuoni e due inclinometri il sistema misura in continuo l'altezza della barra e la regola in modo da ottimizzare il parallelismo al suolo e l'irrorazione.
Diluset+, "il mai più senza" dell'irrorazione
Altro fiore all'occhiello della Metris 4102 è il sistema Diluset+ che Giorgio ci mostra nel suo funzionamento. "Ci permette di preordinare il carico della botte con l'acqua, in modo che si abbia la massima precisione per quanto riguarda i volumi".
La gestione del rifornimento del serbatoio principale e del lavaggio del serbatoio e/o della barra può essere effettuata in modo centralizzato dal pannello di controllo o in alternativa dal terminale, comodamente seduti in cabina.
Il sistema Diluset+
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani, AgroNotizie)
Questa Metris 4102 è dotata poi di un incorporatore che permette di inserire in botte gli agrofarmaci in maniera semplice e sicura. La presenza di un ugello di lavaggio consente infine di lavare le confezioni vuote senza mai entrare in contatto con il prodotto.
Con KUHN la tecnologia scende in campo
"Le macchine KUHN danno garanzia di robustezza e assistenza tecnica in campo. Inoltre sono sempre al passo con l'innovazione tecnologica", ci spiega Giorgio Poggio mentre dalla cabina ci mostra il pannello di controllo del CCI 1200, un touchscreen Isobus dal quale è possibile gestire tutte le funzionalità della macchina.
"Da qui è possibile aprire e chiudere la barra, ma anche gestire le undici differenti sezioni. Questo è importantissimo perché aprendo e chiudendo le sezioni è possibile ridurre al minimo le sovrapposizioni. Ciò si traduce in un risparmio di prodotto e in una migliore irrorazione", conclude Giorgio.
Inoltre a fianco del monitor è presente un joystick touchscreen completamente configurabile dall'operatore. Usando il CCI 1200 è possibile infatti selezionare le funzioni da memorizzare nel joystick che diventano quindi di facile accesso.
Il monitor CCI 1200 (a sinistra) e il joystick touchscreen CCI A3 (a destra)
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani, AgroNotizie)
KUHN mette a disposizione anche il Section Control, uno strumento opzionale di agricoltura 4.0 che grazie al segnale Gps riesce a gestire in maniera completamente automatica la chiusura delle sezioni o dei singoli ugelli. In questo modo, anche nelle condizioni ambientali più difficili, Section Control sarà in grado di evitare le sovrapposizioni, per una applicazione sostenibile e a regola d'arte.
Apertura/chiusura a scelta su quattro tronconi indipendenti o su due step
A causa di un improvviso acquazzone estivo le lavorazioni in campo devono terminare. L'operatore, quindi, velocizza la chiusura della barra passando con una semplice selezione dai quattro movimenti indipendenti al movimento in due step e richiude la macchina. In una manciata di secondi è pronto per tornare in cascina.
E anche su strada la cura nei dettagli messa dai tecnici KUHN salta agli occhi. La barra si ripiega perfettamente, entrando nella sagoma della botte. La distanza tra occhione d'attacco ed assale è di 4,4 metri, il che la rende facilmente manovrabile in ogni situazione.
"Mi sento di consigliare questa Metris 4102 a tutti i miei colleghi in quanto è una macchina che si è comportata sempre bene, dandoci delle soddisfazioni nel suo svolgere i compiti richiesti", conclude Giorgio Poggio.
Giorgio Poggio (a destra) insieme al suo operatore
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani, AgroNotizie)