Guida automatica secondo linee parallele (iTecPro)? Gestione delle manovre a fine campo? Compensazione della deriva (iGuide) delle attrezzature in curva e su terreni declivi? Tutto previsto dal John Deere serie 7030, riconosciuto novità tecnica 2008 all’Eima.
Sembrano finiti per sempre i tempi in cui si entrava in campo senza un progetto di lavoro. Ora non si entra più senza averne uno: prima di iniziare l’operazione di campo, l’operatore registra i confini dell’appezzamento, imposta le caratteristiche della macchina e dell’attrezzatura e determina la traiettoria per la guida. Una volta stabilite le impostazioni, definisce le operazioni ripetitive da eseguire a inizio e fine campo.

Facile sentire la voglia di curiosare nei John Deere 7530

 

Per quanto riguarda la compensazione della deriva il sistema presenta due diversi livelli che possono essere utilizzati indipendentemente. Il primo livello di utilizzo prevede che solo la trattrice sia dotata di ricevitore DGPS e considera la posizione della trattrice e la geometria del collegamento trattrice-attrezzatura. Il secondo livello necessita di un ulteriore ricevitore DGPS, montato sull’attrezzatura che dialoga con quello della trattrice, determinando la posizione reciproca della trattrice e dell’attrezzatura.
Ancora, la serie “7530 e-premium”, trattrice caratterizzata da un sistema integrato per la produzione e la distribuzione di energia elettrica (20 kW). Grazie a un generatore collegato all’albero motore, si fornisce la potenza elettrica per l’azionamento dei gruppi accessori, altrimenti azionati meccanicamente dal motore. Il vantaggio è avere un comando che sia indipendente dal motore, con il conseguente incremento dell’efficienza e del risparmio di combustibile. Inoltre, il generatore può alimentare anche operatrici esterne tramite prese in corrente continua da 12 V/300 A e alternata, monofase (220 V, 5 kW) o trifase (400 V, 5 kW).

Ma John Deere in Eima non ci parla solo di trattori: anche sulle mietitrebbiatrici serie “W, T, C e S” c’è molto da dire: sono munite di pacchetto di soluzioni cosiddetto “i”, il quale comprende i dispositivi AutoTrac (satellitare), HarvestSmart (controllo velocità d’avanzamento), Harvest Monitor (visualizza le informazioni sul raccolto). Infine il ProDrive, in grado di aumentare le prestazioni e di ridurre i costi operativi della macchina: è una trasmissione a variazione continua mediante cambio power shift, blocco differenziale automatico e unità frenanti con innesto automatico del freno di stazionamento.
Stesso pacchetto “i” anche per le falcia-trincia-caricatrici, con il sistema AutoLOC in grado di regolare automaticamente la lunghezza di taglio e di migliorare la compattazione del prodotto. Anche l’analisi del prodotto ha la sua giusta rilevanza: l’HarvestLab è dotato di sensore per l’analisi NIR per la determinazione del contenuto di sostanza secca. Un occhio anche all’ergonomia ed al controllo delle funzionalità della macchina ci viene dato dal display GS 2600, il quale consente, grazie al touch screen, di impostare in maniera intuitiva tutte le funzioni della macchina.

 Infine, l’attenzione cade su di un mezzo con freni a disco, sospensioni oleodinamiche, cambio Shimano a 24 velocità e robusto telaio per http://www.johndeere.itterreni molto sconnessi. No, non è una trattrice, né una mietitrebbia: è una mountain bike, personalizzata John Deere. Pregevole tecnicamente e accessibile per il prezzo, sarà forse il mezzo con il quale gli agricoltori ispezioneranno i propri campi, godendosi la pace e il silenzio delle capezzagne?