Lo ha detto questa mattina, 21 aprile 2021, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenendo all'inaugurazione del 268° anno accademico dei Georgofili, trasmessa in streaming dal sito istituzionale per il secondo anno consecutivo a causa della pandemia.
"Nonostante le difficoltà generate dal Covid - ha dichiarato il presidente Massimo Vincenzini - l'Accademia dei Georgofili, durante l'anno trascorso, ha continuato
ininterrottamente la propria attività. Sono state infatti tempestivamente adottate tecnologie digitali per svolgere, da remoto, convegni e giornate di studio e sono state organizzate esposizioni virtuali, al posto delle consuete mostre documentarie".
Tra le iniziative dell'Accademia dei Georgofili nel 2020, in particolare, attività divulgative coinvolgendo oltre cento autori nei principali temi di interesse degli agricoltori (cerealicoltura, viticoltura, orticoltura, meccanizzazione agricola, tecnologie alimentari), che hanno collezionato oltre 30mila download a fine dicembre.
Non è mancato un contributo significativo su "Olivo, olivicoltura, olio di oliva, guardando al futuro", dedicato al presidente onorario dell'Accademia dei Georgofili, professore Franco Scaramuzzi, scomparso il 6 gennaio 2020 e che proprio in tale ambito di studio ha dedicato molti sforzi, che hanno portato alla crescita del settore.
Addio a Franco Scaramuzzi
Accanto all'attività di divulgazione tecnico scientifica e di formazione, reperibile sul sito alla voce "L'Accademia per il post Covid-19", il 2020 dei Georgofili si è focalizzato sulla digital innovation, con l'istituzione - ha ricordato il presidente Vincenzini - di un "Comitato consultivo sulla digitalizzazione in agricoltura", guidato dal professor Gianluca Brunori dell'Università di Pisa.
Sicuramente anche l'ingresso nel novero degli accademici di Ivano Valmori, ceo di Image Line e direttore responsabile di AgroNotizie denota la forte attenzione dei Georgofili a sostenere un percorso di approfondimento e di crescita delle tecnologie digitali.
Il sindaco Nardella su cambiamenti climatici e transizione digitale
Come da tradizione, ha preso parte per un saluto il sindaco della città di Firenze, Dario Nardella. Nel corso del suo intervento ha affrontato il tema dei "cambiamenti climatici, pericolo invisibile e silenzioso con una forte carica distruttiva"."Se non contrasteremo i cambiamenti climatici - ha affermato - nel 2100 gli scienziati hanno calcolato che l'inverno durerà solamente due mesi, con l'estate che si protrarrà per sei mesi, col rischio di una maggiore diffusione di malattie infettive e allergie, ma anche con l'innalzamento del livello dei mari, piogge eccessive, uragani, siccità. E lo dico proprio mentre abbiamo assistito allo scioglimento completo nel Mare del Nord dell'iceberg A68, il più grande del mondo. Inevitabilmente queste conseguenze si tradurranno in emergenze anche in agricoltura".
"Come presidente di Eurocities, che rappresenta le città europee più importanti - ha proseguito il sindaco Nardella - sono consapevole che insediamenti urbani possono essere allo stesso tempo un problema e una soluzione perché, se è vero che produciamo l'80% dei rifiuti e assorbiamo l'80% delle energie, possiamo trasformarci in laboratori e rappresentare la prima linea di azione nell'ambito della transizione digitale ed ecologica".
Il contrasto ai cambiamenti climatici e l'attenzione a sostenibilità e ambiente sono una soluzione, secondo il primo cittadino di Firenze, "per evitare che aumenti la forbice tra il Nord e il Sud del mondo, con la conseguenza anche di favorire i fenomeni migratori dall'Africa, tenuto conto che nel 2050 la popolazione mondiale salirà a 9,7 miliardi".
Nessun paese, secondo Nardella, "potrà ritenersi estraneo da questa missione; dalla nostra parte abbiamo le nuove generazioni, molto più attente all'ambiente e a un'economia sostenibile rispetto alle generazioni del passato".
Per dirla con il filosofo francese Edgar Morin, citato dal sindaco Nardella, "dobbiamo tornare a legare etica, politica, economia, ecologia e scienza, così da rinsaldare il rapporto con la natura, con l'agricoltura e con una nuova consapevolezza ecologica. Dobbiamo riscoprire le opportunità di una crisi e non sprecare l'occasione di rinascita, come ci ha esortato a fare Papa Francesco".