Il fine del provvedimento è appunto l'esonero straordinario dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro dovuti per il periodo dal primo gennaio al 30 giugno 2020. L'obiettivo è il rilancio produttivo e occupazionale delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura.
L'esonero dei versamenti previdenziali è scattato il 16 settembre. Sono interessate dal provvedimento le filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole, nonché dell'allevamento, dell'ippicoltura, della pesca e dell'acquacoltura.
"Ora occorre fare di più, alla luce della perdurante crisi del settore, estendendo la misura anche ad altri comparti esclusi dal provvedimento - osserva il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - abbiamo promosso un'azione specifica al ministero, coinvolgendo direttamente la ministra Bellanova, proponendo alle forze politiche alcuni emendamenti al cosiddetto 'decreto Agosto' per allargare i benefici ai settori olivicolo, frutticolo ed orticolo. Nell'interesse del settore primario - prosegue Giansanti - che ha dimostrato nell'emergenza quanto sia essenziale al paese, occorre apportare le necessarie modifiche di legge e trovare la copertura finanziaria indispensabile per far fronte alla richiesta del mondo produttivo".
Sulla stessa scia il presidente della Copagri Franco Verrascina che da un lato esprime "soddisfazione" ma al tempo stesso ritiene sia "fondamentale un rapido rilascio di chiare istruzioni operative" per "l'accesso a questa importante misura", anche per "semplificare le pratiche e dare gambe agli sgravi"; inoltre fa presente come "per la tenuta e la stabilità dell'intero primario nazionale" sembri "prioritario allargare la platea dei beneficiari di tali importanti sgravi, con numerosi comparti", in particolare "le colture orticole ma anche le frutticole e l'olivicoltura".
Poi arriva anche l'appello del presidente dell'Alleanza cooperative agroalimentari Giorgio Mercuri: "Gli sgravi previdenziali per i comparti produttivi in crisi devono necessariamente essere estesi anche alle cooperative, che risultano al momento escluse; stiamo in queste ore interloquendo con la ministra affinché le imprese cooperative vengano incluse tra i beneficiari del provvedimento".