Paragonabile per il colpo dato all’economia della Puglia ad un “terremoto”, una vera e propria “bomba sociale” che rischia di “minare l’ordine pubblico”. Con queste parole il 19 settembre scorso, il presidente del Consorzio nazionale degli olivicoltori, Gennaro Sicolo, ha definito i possibili effetti sulla Puglia di una eventuale ulteriore avanzata verso Nord del batterio da quarantena Xylella fastidiosa, parole proferite innanzi alla Commissione agricoltura della Camera dei deputati, che sta effettuando un’indagine conoscitiva sul caso Xylella.

Sicolo, nel suo appassionato intervento, ha esortato i deputati presenti a "fare bene e presto" ed ha attaccato frontalmente chi negli ultimi anni ha tentato in tutti i modi di fermare gli abbattimenti degli olivi infetti in zona di contenimento e cuscinetto e ha formulato una serie di proposte, tra le quali: snellimento della burocrazia per accelerare i tagli delle piante in zona di contenimento e cuscinetto, garanzia di immediato ristoro per chi subisce il taglio degli alberi, incentivazione della pulizia dei terreni privati, utilizzando la leva della Pac, e dei terreni pubblici ricorrendo ai fondi di coesione.

Inoltre, Sicolo ha sostenuto la necessità di un piano per rivitalizzare anche l’attività dei vivai, vittime dell’ulteriore avanzamento verso Nord della zona delimitata, e per consentire la ripresa produttiva del Salento, che nella zona ionica rischia di arrivare a produzione zero nel giro di due anni.
 
Il video dell'intervento del presidente Sicolo alla Camera


L'analisi della situazione

“Per anni la Xylella è stata insabbiata, quasi non fosse mai esistita, e se adesso finalmente affrontiamo la questione è solo perché qualcuno - pochissimi, tra cui il Consorzio nazionale degli olivicoltori - ha tenuto alta l’attenzione" ha sottolineato Sicolo.

E sottolineando l’inerzia della politica, ha affermato: “Non è accettabile che 29 ricorsi individuali dal 2015 ad oggi siano stati la presunta causa che ha impedito gli abbattimenti, quando sappiamo che sui nuovi focolai le notifiche di abbattimento vengono recapitate con mesi di ritardo o non vengono addirittura emesse, nonostante la disponibilità degli olivicoltori a procedere alla rimozione delle piante infette”.

Sicolo, nel richiamare la necessità di chiarire sul piano normativo il quadro delle responsabilità nella gestione della crisi ha inoltre ricordato: “Una puntuale azione di contenimento, con abbattimenti rapidi e costante monitoraggio, quest’ultimo davvero efficiente solamente negli ultimi 12-18 mesi, avrebbe impedito di avere oggi una delimitazione così estesa”.
 

Le proposte del Cno

Successivamente Sicolo ha elencato le misure ormai indifferibili ed urgenti per evitare l’ulteriore propagarsi della Xylella – definita “emergenza nazionale” –  il dispiegarsi della procedura d’infrazione innanzi all’Alta corte di giustizia della Ue e rilanciare l'economia olivicola del Salento.

1) Snellimento della burocrazia per gli abbattimenti in zona di contenimento e cuscinetto. “Una volta individuata la pianta malata lo Stato deve procedere subito con l’eradicazione e solo successivamente deve avvisarne il proprietario" ha detto Sicolo. Stessa proposta è da alcuni mesi fatta propria dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

2) Garanzia di immediato ristoro per chi si vede abbattere una pianta.“Non possiamo più leggere di milioni di euro destinati alle imprese e stornati, perché andati in economia" - ha affermato in numero uno del Cno, ricordando che ci sono olivicoltori che sono stati costretti ad attendere tre anni dall’abbattimento degli olivi per vedere gli indennizzi.

3) Le buone pratiche agricole - aratura, potatura, concimazione organica e pulizia dei terreni, che servono a ridurre il contagio provocato dalla cicalina sputacchina - devono essere incentivate anche ricorrendo al Taglio degli aiuti Pac a questa gente che abbandona i campi e insegue stupide teorie, dando quei soldi ai tanti olivicoltori salentini e pugliesi seri che fanno bene il loro lavoro e sono vittime di questa sciagura”. Sicolo ha poi chiesto di utilizzare “Le risorse per le politiche di coesione destinate alla riqualificazione del verde nelle aree dismesse o degradate. Con un progetto serio potremmo avere terreni puliti in ogni città".

4) Attività di sostegno per i vivai e per le imprese agricole del territorio possono essere poste in essere, secondo il presidente del Cno:  “Utilizzando quanto previsto dal Decreto legislativo 228/2001 all’articolo 14 che consente alle Pubbliche amministrazioni di affidare agli agricoltori alcune attività”.

5)  Reimpianti in zona infetta e misure economiche. Sicolo ha chiesto che siano aiutati gli olivicoltori pugliesi a riprendere la produzione “Magari sperimentando quelle cultivar che sono più resistenti – ha sottolineato, ricordando come - la Puglia è il cuore produttivo dell’olivicoltura italiana, il 50% della produzione arriva proprio da questa Regione. Il Salento, soprattutto nella zona ionica, rischia di arrivare entro un paio d’anni a produzione zero, e ha perso in questi anni l’80% del prodotto a causa della Xylella”. Al fine di finanziare tale ripresa produttiva il presidente del Cno ha chiesto un piano organico di interventi basato sui “fondi dello sviluppo rurale e delle politiche di coesione”. Oltre ad un nuovo Piano olivicolo nazionaleche dia risposte anche a questa emergenza” anche prevedendo aiuti per i frantoiani.