Maurizio Martina si è dimesso da ministro delle Politiche agricole ed è ora segretario reggente del Pd. Lo ha annunciato lo stesso Martina la sera del 13 marzo con un tweet: "Da martedì pomeriggio non sono più ministro delle Politiche agricole. Ho rassegnato le dimissioni per rispetto del ruolo istituzionale che ho avuto l'onore di ricoprire e per l'impegno che sono chiamato a svolgere in questa fase per il partito democratico".

L'interim del dicastero, riporta Agrapress, è stato assunto dal presidente del consiglio Paolo Gentiloni. "Mentre scriviamo - si legge nella nota dell'agenzia del 14 marzo scorso - non c'è nessuna comunicazione sul sito di Palazzo Chigi, dove Martina figura ancora nella lista dei ministri. Dall'ufficio stampa del Mipaaf fanno sapere che non verranno diramati comunicati stampa".

Martina in un altro tweet ha aggiunto: "E' stato un onore servire il paese in questi anni da ministro; grazie a quanti mi hanno dato fiducia e anche a quanti mi hanno criticato. Penso di aver dato un contributo positivo. Di certo il destino agricolo italiano rimarrà per me sempre un impegno e una passione" .
 

I commenti delle organizzazioni agricole

All'ex ministro sono arrivati gli auguri delle organizzazioni agricole per il nuovo percorso e i ringraziamenti per il lavoro svolto, come quelli di Gianni Dalla Bernardina presidente della Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani, che ha sottolineato: "Ora il compito di presidiare l’agricoltura spetta al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. È un incarico di responsabilità, soprattutto in questa fase di transizione. Non si dimentichi che il settore agricolo è strategico per l’economia italiana”.

Giorgio Mercuri, il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari ha invece ringraziato Martina per l’impegno che ha dedicato all’agroalimentare italiano durante il suo mandato da ministro, in particolare per l’attenzione dedicata agli asset strategici del settore e alle politiche di internazionalizzazione.

I quattro anni dell'incarico a Martina sono stati apprezzati anche da Gennaro Sicolo, presidente del Consorzio nazionale degli olivicoltori, che ha ringraziato per ciò che è stato fatto per la produzione olivicola nazionale: "Sono state sbloccate risorse importanti per il settore, c'è stato un impulso forte nella lotta per la tutela dell'olio extravergine d'oliva italiano, c'è stata finalmente una concreta vicinanza alle istanze degli olivicoltori italiani". Il numero uno del Cno ha sottolineato inoltre la speranza della prosecuzione da parte di Gentiloni del percorso intrapreso dall'ex capo di dicastero.

I ringraziamenti arrivano anche da parte del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che apprezza la sensibilità istituzionale delle dimissioni, comprendendo le ragioni che ne sono alla base, e da Pietro Minelli, presidente di Agri, Confederazione agricola e agroalimentare, che sottolinea in una nota il conseguimento di risultati importanti e per il futuro auspica la formazione di un esecutivo stabile, con una figura autorevole, che conosca la materia, per poter vincere le sfide che attendono l'agricoltura italiana.

Anche il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo evidenzia i risultati raggiunti da Martina: dal taglio della fiscalità al sostegno all'insediamento dei giovani nelle campagne, fino all’etichettatura made in Italy per importanti categorie di prodotto come lattiero caseari, pasta, riso e derivati del pomodoro. E conclude in una nota stampa: "E' importante che il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni garantisca anche in questa fase transitoria la necessaria attenzione al settore che è diventato una risorsa strategica per il paese soprattutto alla luce degli importanti appuntamenti comunitari".