E' stato presentato martedì scorso presso la Tenuta Santa Caterina, sede toscana di Bonifiche ferraresi in Val di Chiana, il nuovo piano aziendale chiamato progetto Toscana.

"Presentiamo il progetto Toscana, un piano che si aggiunge e completa gli ingenti investimenti che in poco più di un anno hanno rilanciato l'azienda, diventando una delle realtà agroalimentari più importanti non solo a livello regionale" ha dichiarato Federico Vecchioni, amministratore delegato di Bonifiche ferraresi.

Il nuovo progetto vedrà il potenziamento di tutte le filiere esistenti con il completamento della diversificazione del piano colturale.

Completata infatti la fase di georeferenziazione dei terreni, resa l'azienda irrigua grazie all'imponente infrastruttura idrica e idraulica, totalmente finanziata da Bonifiche ferraresi, si è avviata la fase di conversione e diversificazione del piano colturale.

Il primo risultato è stato quello di introdurre filiere ad alto valore aggiunto quali le officinali, le orticole e l'olivicoltura intensiva.

Tra le nuove colture reintrodotte in Val di Chiana si annoverano i ceci, i fagioli, i carciofi, i meloni e le piante officinali, produzioni che hanno immediatamente trovato spazio nella Gdo regionale e nazionale.

Ora con il nuovo progetto, riguardo alle produzioni vegetali, l'olivicoltura arriverà entro il 2018 a oltre 150 ettari, saranno incrementate le coltivazioni di patate, cavoli, zucchine e mais.

Nel settore zootecnico sarà aumentata la presenza della razza autoctona della Chianina con l'obiettivo di rispondere alla sempre crescente domanda sui marcati nazionali ed europei di carne italiana di alta qualità.

Prevista anche la creazione del distretto ortofrutticolo della Val di Chiana, la costruzione del laboratorio di ricerca e lavorazione per le erbe officinali che verrà realizzato nel nuovo centro aziendale in costruzione a Santa Caterina.

Parallelamente agli investimenti relativi alle attività principali dell'azienda agricola, vi è il progetto di recupero architettonico delle Leopoldine, le tipiche case coloniche fatte realizzare dal Granducato di Toscana tra la metà del '700 e la metà dell'800, un importante progetto di valorizzazione del territorio.

Il progetto vedrà il totale recupero di uno degli elementi più caratteristici del patrimonio culturale della regione a oggi completamente abbandonato e che verrà riconsegnato alla Val di Chiana.

I primi mesi del 2017 hanno visto anche due importanti novità per l'azienda.

La prima è l'acquisto di Bonifiche sarde, una delle principali aziende agricole in Sardegna, che ha fatto aumentare di altri mille ettari la superficie agricola aziendale.

La seconda è l'ingresso del nuovo azionista Cdp equity, una holding partecipata del Gruppo cassa depositi e prestiti, che investe solitamente in aziende italiane solide su progetti di medio lungo periodo.

Un soggetto finanziario quindi che certifica la qualità del piano industriale, ma soprattutto la valenza per tutto il settore agroalimentare nazionale di Bonifiche ferraresi.

Ed è da questo nuovo assetto societario e dal conseguente aumento di capitale di 60 milioni di euro che si inserisce e parte il rogetto Toscana.

Il forte legame con il territorio è evidenziato anche dai progetti di formazione avviati sia con l'Istituto agrario di Cortona e sia con l'Università di Firenze.

"Il primo campus universitario in campo realizzato a Jolanda di Savoia, nel ferrarese, e i progetti di formazione avviati qui in Toscana hanno l'obiettivo di preparare i futuri tecnici agrari per l'agricoltura del domani, un settore che sta dimostrando di essere una risorsa sia sotto il punto di vista economico sia sotto il punto di vista culturale" ha dichiarato Vecchioni.

"Il settore agricolo - ha continuato l'amministratore - è in continua espansione con un grande bisogno di competenze e di specializzazioni. Un settore che ha ancora incredibili margini di crescita. L'agricoltura è sinonimo di tradizione e innovazione e qui in Val di Chiana lo stiamo dimostrando".