"Dunque, le aspettative che si erano create dall'impulso dato dalla nuova Denominazione, trovano conferma". E' il primo commento di Pietro Biscontin, presidente del Consorzio delle Doc del Fvg che ha seguito tutto l'iter burocratico di approvazione del disciplinare.
"A questa cantina certamente molte altre seguiranno e ciò darà la giusta importanza a questo significativo traguardo raggiunto da tutto il comparto vitivinicolo regionale. Da parte nostra, a partire già dalle prossime settimane, affiancheremo i produttori con una adeguata strategia di comunicazione per spiegare e raccontare il significato della nuova etichetta.
Poi, appena ci sarà sul mercato un quantitativo significativo di prodotto, lo proporremo pure in degustazione".
"Quotidianamente si affrontano problemi e molti rimangono da affrontare, ma quando un percorso diventa concreto credo sia giusto essere soddisfatti" aggiunge Cristiano Shaurli, assessore regionale alle Risorse agricole e forestali.
"La prima 'bottiglia' di Doc Friuli è uno di questi, è soddisfazione da condividere con l'intera filiera vitivinicola perché, dopo quaranta anni di attesa, l'unità del comparto e delle istituzioni è stata fondamentale. Un'opportunità in più per le nostre aziende, e oggi vediamo che subito viene colta, che non obbliga o nega storie e identità, ma permetterà a molti di far riconoscere e identificare immediatamente il nostro vino con il nostro territorio; scelta per fortuna sempre più richiesta dai mercati internazionali, ma anche dai cittadini consumatori".
La prima Denominazione è stata consentita per un lotto di 323 ettolitri di Pinot grigio biologico dell'azienda agricola Ca' Selva che dispone di 22 ettari vitati in comune di Sequals (Pordenone) (nella Doc Friuli Grave). Ca' Selva agricola fa parte del gruppo Vinopera srl con sede a Chions (Pordenone) di proprietà della famiglia Bergamo.