“Mentre nella Puglia vicina è stato dichiarato dal 10 febbraio 2015 per centottanta giorni lo stato d’emergenza in conseguenza della diffusione nel territorio della regione del batterio patogeno da quarantena Xylella fastidiosa, il Dipartimento Agricoltura e Foreste della Basilicata intende organizzare entro la fine del mese di giugno un incontro per discutere ulteriormente sul dispositivo lucano anti-Xylella – scrive l’assessore Ottati. A Breve in collaborazione con un team di docenti dell’Università della Basilicata, gli ispettori fitosanitari della Lucania cominceranno i monitoraggi ufficiali sulla base del D.lgs. n°214/2005.
“Si partirà dal Metapontino sia per la vicinanza con le aree della Puglia e sia per il “corridoio” composto dalle piante ospiti che collega la Puglia alla Basilicata – ricorda Ottati, che sottolinea -tuttavia ciò non è sufficiente e il nostro dispositivo non può fare a meno della vostra indispensabile e responsabile collaborazione”.
Ottati cita a questo punto una sua visita di studio a Leverano, in Puglia: n“Qui ho potuto constatare che una via d’uscita c’è. Visitando una delle più importanti realtà florivaistiche d’Italia e leader internazionale in alcune produzioni e coltivazioni di diverse cultivar di Melograno, ho constatato che tutte le sue 35.000 piante di ulivo ornamentali erano immuni da qualunque agente patogeno e in particolare dalla Xylella fastidiosa. E dalle analisi fitopatologiche risulta che il batterio non ha intaccato nemmeno l’uliveto in produzione. Eppure tutto intorno all’azienda vi erano degli alberi di olivo all’abbandono da anni colpiti dalla Xylella”.
Un caso da manuale di letteratura fitopatologica quello citato da Ottati nella sua lettera a sindaci e dirigenti del settore olivicolo e oleario lucano ai quali, subito dopo, espressamente fa delle precise richieste: ”Ai sindaci chiedo di inventariare nei loro comuni e di segnalare tutti gli alberi di olivo da olio e da olive da tavola all’abbandono. I proprietari di questi alberi vanno chiamati alle loro responsabilità soprattutto se sono alberi centenari”.
E rivolto alle Op Ottati dice: ”Alle organizzazioni di produttori, chiedo di monitorare uno per uno tutti gli alberi d’olivo da olio dei loro soci e di predisporre dei piani d’azione laddove vi sia un segno di abbandono o di cura negligente”.