Cinquanta giorni. Tanti ne mancano all'apertura di Expo 2015 e le preoccupazioni di non arrivare in tempo o di arrivare impreparati, stanno svanendo. I lavori sono a buon punto, le iniziative vanno moltiplicandosi, le premesse di buoni risultati prendono sempre più consistenza. Le opportunità che Expo apre all'economia e all'agroalimentare sono molte, in particolare per le regioni, come l'Emilia Romagna, che per la vicinanza con la sede di Expo possono catturare l'interesse dei visitatori. Ne sono attesi ben venti milioni, che si recheranno a Milano e potenzialmente da lì nel resto d'Italia. Di queste opportunità e dei progetti in campo si è parlato in un affollato convegno che si è tenuto a Bologna e che ha visto la presenza, fra gli altri, del presidente della Regione Stefano Bonaccini, dell'assessore all'Agricoltura Simona Caselli e del presidente della stessa Expo Diana Bracco. Tutti a rimarcare i vantaggi che questa vetrina mondiale offre alle nostre produzioni tipiche, alle nostre eccellenze manifatturiere, al nostro turismo.
I numeri
Qualche numero consente di valutare le dimensioni di questo evento per il quale sono già stati venduti otto milioni di biglietti di ingresso, dei quali cinque milioni in Italia. Per la costruzione dei 52 padiglioni di Expo sono al lavoro 5000 addetti che lavorano su più turni per complessive 20 ore al giorno. E' in questi padiglioni che saranno accolte le presenze dei 145 Paesi che partecipano ad Expo. I lavori del padiglione Italia sono a buon punto e in via di completamento è l'Albero della Vita, meraviglia tecnologica di suoni e colori. E poi un fitto calendario di incontri, convegni e mostre, anche di spessore scientifico, questi ultimi sotto la guida del Cnr, mirati al tema conduttore di Expo 2015, ovvero “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Protagonista l'eccellenza
Per l'emilia Romagna, come ha ricordato l'assessore Caselli, i protagonisti saranno i 41 prodotti Dop e Igp, simbolo non solo dell'eccellenza delle produzioni emiliano romagnole, ma anche esempio di un modo di fare agricoltura in sintonia con l'ambiente. Questa regione, è stato ricordato, è stata antesignana nella lotta integrata e nell'agricoltura biologica. Così come prima di altri ci si è preoccupati dei rapporti fra agricoltura e cambiamenti climatici, cercando nelle innovazioni tecnologiche le risposte per produzioni più sostenibili.
Uno scorcio sull'affollato incontro che si è svolto a Bologna a cinquanta giorni dall'Expo
Tutti valori, insieme a quello dello solidarietà, che l'Emilia Romagna porterà ad Expo e non è casuale se entrando nell'area che ospiterà l'Emilia Romagna la prima cosa che si vedrà sarà il progetto realizzato in Tanzania da Cefa, che da oltre 40 anni lavora per vincere fame e povertà. Dal 18 al 24 settembre l'Emilia Romagna sarà poi protagonista di una fitta serie di eventi, i cui dettagli si possono trovare sul sito dedicato all'evento.
Via Emilia
Ma l'obiettivo dell'Emilia Romagna non si ferma dentro al recinto espositivo di Expo. Il progetto della Regione è quello di attrarre i visitatori di Expo in un percorso fatto di cultura, gastronomia e turismo che si snoda idealmente lungo la via Emilia, da Rimini sino a Piacenza. Non a caso il progetto ha preso in prestito il nome di “Via Emilia” e prevede una serie di pacchetti tematici che coinvolgeranno anche gli agriturismi. Gli spostamenti saranno favoriti dai collegamenti ad alta velocità con 11 treni che avranno un collegamento diretto con l'area espositiva e altri 34 che avranno un collegamento indiretto con un agevole cambio.
Dopo l'Expo
L'Expo dunque come occasione di conoscenza e di promozione del “buono” e del “bello” che si può incontrare in Emilia Romagna e non solo. Una promozione che nelle intenzioni è destinata a dare i suoi frutti anche dopo la chiusura della stessa Expo. E' in questa ottica, come ha tenuto a sottolineare il presidente della Regione, Bonaccini, che l'investimento a sostegno delle attività in Expo è stato aumentato sino a sette milioni di euro. Un investimento per promuovere le eccellenze che la Regione esprime in tanti settori oltre a quello agroalimentare. E si continuerà su questa strada utilizzando i due miliardi e mezzo di euro dei fondi di sviluppo e del Psr. Iniziative che dovranno dare ancora più impulso alla crescita dell'Emilia Romagna, che già oggi può vantare un Pil in aumento ad un ritmo tre volte più elevato di quello del Paese. Con un occhio attento alle risorse che può esprimere il turismo e che Expo può contribuire a far crescere. In ballo ci sono 80 miliardi di euro, tanti se ne possono movimentare nei prossimi anni se ci sarà alleanza fra gusto e bellezza, ovvero fra cibo, cultura, ambiente e benessere, che insieme sono il collante del nuovo turismo che avanza.